Immigrazione, Morese all’attacco:
“La città non è un villaggio turistico”

PORTO SAN GIORGIO - Il coordinatore FdI: "La giunta deve prendere una posizione. Se vogliono riempire Porto San Giorgio di immigrati lo dicano a chiare lettere ma almeno provvedano a garantire la sicurezza dei nostri cittadini. Noi abbiamo posto delle domante. Dall'amministrazione nessuna risposta"
Emanuele Morese

Il coordinatore FdI, Emanuele Morese

“E’ arrivato il momento di dire basta” è la ferma presa di posizione del coordinatore di Fratelli d’Italia, Emanuele Morese, a seguito della notizia dell’arrivo di nuovi immigrati nel Fermano. “Una situazione, definita dai più fuori controllo anche a Porto San Giorgio. Qualche settimana fa abbiamo interrogato l’assessore alla sicurezza Vesprini e quello alle politiche sociali Gramegna, per conoscere lo stato in cui verte la nostra città per far fronte all’emergenza di nuovi arrivi. Come sempre non è arrivata alcuna risposta. Meglio pensare ai campi da calcio e alle mense scolastiche. Adesso – spiega Morese – apprendiamo che arriveranno nuovi rifugiati con problemi psichici e la cittadinanza non viene nemmeno rassicurata sulla questione. Loira è un amministratore irresponsabile – accusa il coordinatore sangiorgese di FdI – scambia Porto San Giorgio per un villaggio turistico tralasciando le grandi questioni che investono la nostra città. Per cinque anni lo abbiamo sentito parlare di piazze e piazzette, giardini, mercatini e di ogni altro genere di frivolezze, ma nessun intervento è arrivato sui veri problemi. Il porto è bloccato, il ripascimento della spiaggia fuori tempo e con mille difficoltà e adesso la grana dell’accoglienza fuori controllo. Se dai media leggiamo che siamo in difficoltà sulla sicurezza perché le forze dell’ordine non hanno i numeri per garantire il giusto controllo, come facciamo ad accogliere nuovi immigrati che sappiamo di non poter minimamente controllare? La giunta deve prendere una posizione. Se vogliono riempire Porto San Giorgio di immigrati lo dicano a chiare lettere ma almeno provvedano a garantire la sicurezza dei nostri cittadini. Abbiamo posto delle domande semplici – continua Morese – Quanti sono i rifugiati accolti nelle strutture sangiorgesi? Quali sono le strutture sangiorgesi? Chi gestisce questo progetto di accoglienza nello specifico e come fanno a garantire la sicurezza sia per i cittadini che per gli immigrati? Quale progetto stanno portando avanti per promuovere un qualsivoglia tipo di integrazione? La città vuole risposte. Non ci si venga a dire che siamo razzisti perché noi puntiamo il dito contro quel meccanismo che vede italianissimi lucrare sui poveri cristi che arrivano qui fuggendo dalla guerra. Lo stato mette a disposizione più di 30 euro a immigrato, fregandosene degli italiani. Loira prenda una posizione e rassicuri la città, perché a Porto San Giorgio fa il sindaco e non il capo villaggio”.


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