Isole ecologiche, i 5 Stelle tornano sulla vicenda: “Studio di fattibilità per consentire ai cittadini di visionare i soldi spesi”

FERMO -I consiglieri Mochi e Temperini al presidente Asite Cippitelli: " La spesa di tre milioni di euro ha un senso solo in funzione di una tariffazione puntuale"

Mochi Temperini Di Battista 5 Stelle Fermo“Per prima cosa ci teniamo a ringraziare Cippitelli perchè finalmente si è riusciti ad avere informazioni più dettagliate sul lavoro e sulla linea di questa amministrazione nei confronti dell’ASITE e del suo operato, ci rammarichiamo solo di venire a conoscenza dei dettagli sempre e solo attraverso le pagine dei giornali, piuttosto che nelle sedi opportune dove le nostre esplicite richieste sono state ignorate, forse perchè si era troppo impegnati a pianificare il futuro. L’affermazione del Presidente dell’Asite agli organi di stampa che “ben quattro ditte (provenienti anche da Trentino ed Emilia Romagna) hanno potuto effettuare il sopralluogo obbligatorio a norma di legge” e poi non hanno partecipato al bando è a nostro avviso di per se sufficiente a bloccare la affrettata spesa di 3 milioni di euro. Che cosa ha spaventato questi fornitori?”. Inizia così la contro replica del Movimento 5 Stelle di Fermo in merito alla questione isole ecologiche Asite (leggi l’articolo). Presidente Asite Roberto Cippitelli che ha poi risposto per fare chiarezza (leggi l’articolo).

Oggi i due consiglieri Marco Mochi e Mirko Temperini tornano sull’argomento: “Il fatto poi come lo stesso Presidente dell’Asite ha dichiarato ‘si è proceduto ad una sperimentazione della durata di 6 mesi’ guarda caso con l’unica azienda che poi ha partecipato al bando non può che destare maggiori sospetti. Anche la mancanza nel bando di qualsiasi riferimento al requisito della storicità economica-finanziaria dei soggetti partecipanti appare del tutto incomprensibile. Quasi tutte le amministrazioni infatti si tutelano in questo senso proprio per evitare che nascano società ad hoc legate a chi promuove un investimento pubblico”.

Cinque Stelle che chiedono chiarimenti sulla partecipazione delle aziende al bando e aggiungono: ” La spesa di tre milioni di euro (per l’ acquisto di apparecchiature che pesando l’immondizia conferita da ogni cittadino consentirà di far pagare la tassa sui rifiuti in base al peso) ha un senso solo in funzione di una tariffazione puntuale. Con l’attuale acquisto di sole 70 isole si coprirà a mala pena il 30% della popolazione, quindi occorreranno altri 6 milioni di euro per avviare il processo di tariffazione puntuale, oppure saranno soldi buttati al vento. E da chi acquisteremo le ulteriori 140 isole necessarie? Saremo costretti ad acquistare sempre da questa ditta locale o le isole sono compatibili con la produzione di altre aziende? La piccola ditta di Comunanza ha le capacità per questo sviluppo o dovremmo attendere la sua crescita? Salvo che la vera intenzione dell’Asite sia quella di utilizzare queste bilance ‘ipertecnologiche’ per il solo aumento della differenziata ed arrivare al fatidico minimo del 65% previsto dalla legge. Con l’assurdità che spenderemo 3 milioni di euro per evitare una multa di 80 mila euro!!!In quanto allo studio di fattibilità che, sempre per conferma dello stesso Presidente dell’Asite, non è stato allegato al bando (come normale) ma solamente fornito ai consiglieri risulta incompleto sia nella mancata compilazione delle schede finali sia per l’assenza di stime di costi e tempi dell’intervento, sia perché non c’è nulla riguardo alla fattibilità finanziaria. Il gruppo consiliare del M5S Fermo ha chiesto una audizione in Commissione del presidente dell’ASITE, proprio per evidenziare le criticità presenti, senza ottenere risposta. A corollario di tutto noi del M5S Fermo ricordiamo perfettamente l’affermazione del presidente dell’Asite in Consiglio comunale che una tariffazione puntuale è impossibile da attuare perché troppo costosa, vorremmo perciò capire quando è avvenuto il cambiamento delle linee guida. Ci sembra assurdo che si possano spendere milioni di euro senza che i cittadini o i rappresentanti legittimamente eletti possano quanto meno visionare uno studio di fattibilità decente e discuterne nel merito. Questa finta democrazia non ci piace”!


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