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Primo giorno di scuola,
Agostini al vetriolo:
“Loira e Gramegna chiedano scusa”

Andrea Agostini

Il capogruppo 100% civico, Andrea Agostini

“Ci eravamo lasciati alla fine dello scorso anno scolastico con una vicenda assai curiosa che – inizia la sua invettiva l’ex sindaco – ebbe ampia risonanza sui social quindi sulla carta stampata: alcuni genitori vennero pesantemente accusati di avere aggirato la mensa scolastica uguale per tutti con un servizio dedicato ai loro figli, fatto vissuto da altri genitori come un ingiusto abuso, un privilegio intollerabile, che il Comune assicurò da settembre non sarebbe più accaduto. Il fatto diffamatorio in sé mi apparve subito assai singolare.
Come è possibile che alcuni genitori, quattro famiglie, provvedano a beneficio dei propri figli ed a dispetto degli altri alunni senza che nessuno del Comune e della scuola se ne avveda e contesti la condotta se illecita?
Supposizione di illecito ancor più forte nella considerazione che dal Comune invece di chiarire si diceva che “il fattaccio” a settembre non si sarebbe più ripetuto. Evidente mi dissi che i genitori siano stati infamati ingiustamente, che sicuramente questi hanno agito perché autorizzati, ma perché dal Comune la presa di distanza? Come gruppo consiliare 100% Civico facciamo interrogazione e scopriamo infatti che i genitori sono stati autorizzati, ma “per le vie brevi” ossia a parole. Insomma i poveretti hanno chiesto e si sono fidati di quanto è stato loro detto. Tutta qui la loro colpa peraltro consumata secondo diritto. Dignità avrebbe imposto un intervento del sindaco Loira e del vicesindaco assessore competente Gramegna a chiarire che gli stessi avevano agito in buona fede perché autorizzati e con ciò ponendo fine alla gogna mediatica delle famiglie.
Ma ciò non si è fatto dai due “cuor di leone” perché le autorizzazioni a parole sono la forma peggiore di politica clientelare in odore di abuso di ufficio che un amministratore possa compiere. Tant’è.

Ci piacerebbe il primo giorno di scuola fosse allora il giorno delle scuse. Quelle di Loira e Gramegna ai genitori infamati ed infamanti, tutti vittima di una politica a dir poco opaca. Oltre ciò però ci piacerebbe un impegno a migliori intenzioni con il pieno rispetto dei diritti di ciascuno.
Infatti dall’interrogazione abbiamo che al di là dei soliti proclami il servizio mensa non prevede prodotti biologici e che il menù è unico per l’intero anno scolastico.
Inoltre alla nostra richiesta di vedere riconosciuto con il nuovo anno scolastico a ciascun genitore il diritto di determinare il pasto dei propri figli, se mensa pubblica o pasto da casa o altro, dal Comune hanno risposto no.
A sostegno della tesi portavamo la sentenza della Corte di appello di Torino, sezione I civile, 21/6/16 n.1049 che riconosce il diritto dei genitori di “scegliere per i propri figli tra la refezione scolastica ed il pasto domestico da consumarsi nell’ambito delle singole scuole, elementari e medie, e nell’orario destinato alla refezione, sussistendo in capo a ciascun istituto l’obbligo di predisporre ed organizzare la compresenza del servizio mensa comunale con gli alunni che si nutrono con il proprio pasto casalingo”.
Da ultimo tale diritto si è ulteriormente consolidato addirittura con provvedimento di urgenza ex art.700 cpc del Tribunale di Torino, sezione feriale, 13/8/16 ed è di ieri 13 settembre che il reclamo del Miur è stato respinto sancendo ulteriormente il diritto degli studenti di consumare nella mensa scolastica ciascuno il pasto che ritiene già dall’inizio del presente anno scolastico. Costo dei pasti e qualità del cibo i principi alla base delle battaglie condotte dai genitori. Su questi principi il nostro auspicio è che già da domani dal Comune si riconosca il diritto di ciascuno di decidere dell’alimentazione del proprio figlio con conseguente immediata riorganizzazione del servizio mensa.


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