Area camper, Zacheo torna alla carica:
“Si è arrivati persino a certificare
la menzogna al consiglio comunale”

FERMO - Il consigliere di Io Scelgo Fermo parla di presunti scavalcamenti di competenza da parte di dirigenti e di un : "Manovratore esterno al potere politico"

zacheo consiglio comunale

“Le mancate dimissioni dell’assessore Torresi stanno creando sempre più disagio. La questione dell’area camper di Marina Palmense, causa i continui e maldestri tentativi di rimedio da parte di questa amministrazione, sta assumendo contorni sempre più gravi. Si è arrivati persino a certificare la menzogna al consiglio comunale. La valutazione dei fatti non potrà più rimanere nel solo alveo politico, unico contesto dove quasi tutte le forze di opposizione avevano fatto lo sforzo di confrontarsi, persino proponendo in consiglio una soluzione che avrebbe consentito almeno un rimedio in corsa dell’iter amministrativo. Invece, l’arroganza di questa maggioranza ha ancora una volta prevalso, ed ora gli sviluppi prevedibili potrebbero essere ben altri”.  Il consigliere comunale di Io Scelgo Fermo Pasquale Zacheo torna sulla vicenda area camper e lo fa con un comunicato quanto mai duro.

“Si tratta di comportamenti ed atteggiamenti che offendono in un sol colpo il consiglio comunale, la giunta e le regole di funzionamento dell’Amministrazione – scrive Zacheo –  Continuamente sollecitata dal nostro gruppo con diverse richieste di chiarimento, la maggioranza e gli uffici comunali non hanno potuto far altro che prendere atto della realtà e tentare un disperato rimedio. E lo hanno fatto, nel periodo di ferie estive, quando l’attenzione alle vicende amministrative potrebbe essere minore. Dopo aver pubblicamente rassicurato tutto il consiglio comunale circa la bontà dell’operato della giunta, dell’assessore Torresi e finanche del dirigente Di Ruscio, e dopo aver indotto lo stesso consiglio a votare la conferma della validità degli atti, si scopre che quegli stessi documenti erano sbagliati. E chi lo dice? Ce lo dicono i diretti interessati! Tra i primi, lo stesso Di Ruscio, il dirigente che in consiglio aveva ribadito la correttezza del proprio operato, ammettendo persino di aver modificato il vincolante schema di convenzione approvato dalla giunta. Modifica che aveva di fatto stravolto l’oggetto del contratto con le parti private, rendendo illimitato il numero di piazzole dell’Area Camper che invece era stato limitato a sole 80 unità. Una modifica in relazione alla quale gli introiti economici per i privati erano divenuti di gran lunga superiori rispetto al passato. Una modifica per la quale si sarebbero inoltre dovuti rivedere quantomeno i presidi di sicurezza antincendio dell’area e igienico-sanitari relativi alla dimensione degli impianti di scarico.  Questa ammissione era avvenuta alla presenza della giunta, tra i volti giustamente imbarazzati di qualche assessore. Ma nessuno di questi aveva avuto un sussulto di personale dignità istituzionale per rivendicare il proprio ruolo e soprattutto la decisione che doveva essere della sola giunta, non certo di un dirigente comunale. All’imbarazzato e imbarazzante silenzio degli assessori, scavalcati pubblicamente dal dirigente, era seguita, tra non poche titubanze, la votazione dei consiglieri di maggioranza che alla fine decidevano di confermare, a quel punto, con assunzione di responsabilità personale, tutti gli atti politici e amministrativi per i quali era stata proposta la revoca da più parti dell’opposizione. Un gesto di forza, pregno di presunzione e pericolosa arroganza, che ora potrebbe creare non pochi grattacapi dopo la clamorosa smentita degli atti. E chi è l’autore della smentita? Sempre Di Ruscio, il quale, in pieno agosto, rimetteva mano agli stessi atti che lui stesso, la giunta e il consiglio avevano certificato come legittimi. E lo faceva per porre un qualche disperato rimedio”.

Zacheo che aggiunge: “Nel farlo, affermava clamorosamente che la delibera della giunta N.169 del 10.05.2016, quella che dettava la convenzione e confermata con votazione del consiglio, era viziata da un errore, un “refuso” a suo dire, relativo al numero delle piazzole. Un numero che riteneva di correggere nuovamente di sua iniziativa. Un “refuso” sul punto cardine dell’intera questione!!! Che straordinaria coincidenza!!!  Peccato che se ne stavano accorgendo dopo ben tre mesi dalla deliberazione sulla quale lo stesso dirigente aveva apposto il proprio visto di regolarità, dopo che avevano sottoscritto la convenzione con il privato dalla quale era stato eliminato il numero delle piazzole, e soprattutto dopo aver ribadito, sindaco, giunta e dirigente, al cospetto del consiglio comunale, la qualità del proprio operato e quello della giunta. Ma non è tutto. Nella stessa circostanza, il Comune chiedeva ed otteneva dalla parte privata una stima sul numero di piazzole. Un clamoroso paradosso. In consiglio ci avevano detto che non era più necessario il numero di piazzole dalla convenzione, facendo persino approvare gli atti ai consiglieri, ora invece è il Comune che chiede ai privati di fornirgli una loro stima sul numero delle piazzole realizzabili, di fatto arrivando persino ad affidare a chi compra l’onere di stimare il prodotto da acquistare! Una procedura che forse potrebbe andar bene a qualche dissennato imprenditore, non certo ad un ente pubblico che amministra il bene comune”.

il consiglierei di Io Scelgo Fermo prosegue: “Vi è più. Con lo stesso atto di stima è il tecnico del privato a dover certificare la regolarità urbanistico-amministrativa. Non doveva forse farlo l’apparato amministrativo comunale, prima della deliberazione di giunta? La stima non doveva forse essere fatta prima e attraverso gli organi comunali? Non doveva forse essere la giunta a confermare il presunto “refuso” o a rivedere la propria deliberazione? Sarebbe stato forse troppo imbarazzante per la giunta ammettere l’errore dopo aver preteso dal consiglio la conferma di tutti gli atti? Non dovevano forse essere nuovamente interpellati gli altri dirigenti che avevano apposto il proprio visto di regolarità sulla stessa deliberazione? E’ tollerabile la clamorosa contraddizione politico-amministrativa che ora pregiudica persino la posizione del consiglio comunale?  Ce ancora da chiedersi: non sarebbero stati forse salutari l’azzeramento per tempo degli atti e le dimissioni di Torresi? Dov’è il controllo del sindaco?Dov’è quello della giunta? Chi è il sindaco? Dove sono i singoli assessori? Possono ancora sottacere un ennesimo scavalcamento di competenza da parte di un dirigente? E’ tollerabile mentire al consiglio? Forse sindaco e giunta hanno delegato le proprie funzioni ai dirigenti? Hanno forse bisogno di un tutore?  Speriamo che almeno i consiglieri di maggioranza abbiano finalmente un sussulto di dignità, ed anche di giusta apprensione per le responsabilità personali, dopo essersi immolati nella conferma di atti che si sono rivelati errati e forieri di ingenti interessi a danno dell’ente. Al pari, si auspica un deciso intervento degli organi di vigilanza dell’ente, già sollecitati dal nostro gruppo consigliare.  E’ fin troppo eloquente la gravità della vicenda, che oltre a segnare ancora negativamente il livello dell’etica e della qualità politica e amministrativa di questa maggioranza, costituisce l’inconfutabile riprova della scarsa autonomia decisionale della stessa e della sussistenza di un manovratore esterno al potere politico”.

 


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