“Indagine sismica ma a scuole iniziate:
Gramegna si occupi di altro”

PORTO SAN GIORGIO - Il coordinatore Fi, Francesco Pavoni: "Non sarebbe stato meglio destinare fondi per le opere pubbliche piuttosto che rifare la piazza mettere in sicurezza le scuole?"
Francesco Pavoni

Francesco Pavoni

Non si palca il botta e risposta al vetriolo tra l’assessore Francesco Gramegna e il coordinatore Fi, Francesco Pavoni. Pomo della discordia? La solidità delle scuole sangiorgesi, tema su cui è intervenuto, nei giorni scorsi, anche l’ex sindaco Andrea Agostini a sostegno dell’azzurro. Ma oggi è lo stesso Pavoni a rincarare la dose: “Meraviglia come, uno come Gramegna si abbassi a semplici e puerili insulti personali (leggi l’articolo). Ma la meraviglia cessa sapendo che l’insulto è il metodo della sinistra che, come sempre incapace di rispondere in maniera pertinente, cerca di zittire la controparte abbassandosi ad offese proprie anche a persone vili. Gramegna deve capire che chi politicamente dorme non sono io, che peraltro sono legittimato a farlo visto che non amministro, ma lui che forse è molto più bravo a dedicarsi ad altro piuttosto che fare il vicesindaco con delega a: Politiche sociali e della famiglia – Politiche giovanili – Assegnazione case popolari – Pubblica istruzione mense e trasporti scolastici, ricordandosi delle sue funzioni solo quando glielo rammenta il sindaco. Quindi, considerate le sue reazioni, se tra noi c’è chi si atteggia da becero, beh quello non sono io. Tornando al tema più contingente che interessa di più chi legge, cioè la sicurezza strutturale delle scuole, io mi sono limitato a riportare quanto affermato dal sindaco che ci ha raccontato che: sia la scuola primaria di via Marsala, a seguito del recente sisma, ha subito un cedimento dell’intonaco del solaio del salone centrale, sia la palestra della scuola elementare di Borgo Rosselli e che pertanto la prima viene sgombrata e la seconda resa inagibile. Creando perciò lui stesso, suo malgrado, un legittimo allarmismo. Allora mi sono posto delle domande spontanee, le stesse che si saranno posti tanti cittadini e che hanno attratto le ire di Gramegna: perché delle scuole si sono lesionate a differenza di altri edifici dello stesso periodo che non hanno subito danni, sapendo per di più che le scuole sono strutture di interesse rilevante e pertanto debbono sottostare a requisiti antisismici più vincolanti? Cosa sarebbe successo se il sisma fosse stato più vicino ed avesse raggiunto solo qualche decimo di grado in più e l’intonaco insieme a qualcos’altro fosse caduto con la scuola frequentata? Allora non sarebbe stato meglio destinare fondi per le opere pubbliche piuttosto che rifare la piazza mettere in sicurezza le scuole? Infine risponde il vicesindaco, che se avesse taciuto avrebbe fatto meglio, probabilmente accortosi insieme ai suoi colleghi di giunta che sta per iniziare la scuola, dichiarando che tutti gli immobili strategici comunali, comprese le scuole, saranno oggetto di un aggiornata indagine di vulnerabilità sismica”. Ma quando? oggi? Ma le scuole sono iniziate”.


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