Lo avevano dichiarato apertamente, ieri. E oggi hanno mantenuto la promessa. Gli operai e i dipendenti del Verde Mare, a cui ieri mattina la Guardia di Finanza ha messo i sigilli per lottizzazione abusiva, sono tornati a protestare lungo la statale Adriatica. Ieri mattina si erano incatenati (leggi l’articolo e guarda le interviste) per poi spostarsi, a suon di cartelloni, proprio all’imbocco della strada che dalla ss16 conduce al villaggio vacanze di Felice Chiesa (leggi l’articolo). “E’ stato inferto un colpo mortale al turismo. Continua la nostra protesta dopo che ieri ci siamo visti, per la seconda volta, mettere i sigilli dalla Guardia di finanza al “nostro” campeggio. Noi dipendenti chiediamo sostegno a tutti coloro che dal Verde Mare traggono notevoli profitti economici. Dove sono i nostri fornitori, le associazioni di categoria, la nostra amministrazione comunale? Parliamo di uno dei primi campeggi della riviera adriatica, uno dei più grandi, con presenze di 180 mila persone. Un danno economico incommensurabile. Il nostro orario di lavoro, nostro malgrado, si è trasformato in presidio di protesta pacifica per sensibilizzare l’opinione pubblica“
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