Lavori di sistemazione del camminamento lungo le mura castellane entro dicembre. E ci scappa anche un sistema di videosorveglianza. Le telecamere verranno acquistate con i ribassi della gara per l’assegnazione dei lavori, una cifra pari a circa 100 mila euro. “Vista la grande considerazione che viene data dall’amministrazione alla questione del recupero delle mura castellane – dichiara il capogruppo Pdci, Giorgio Raccichini – ritengo fondamentale sottolineare che quest’intervento non deve essere visto solo sotto il profilo etico-culturale. Certamente noi Comunisti, nel proporre la riqualificazione del percorso lungo le mura medievali, partivamo dall’idea, allo stesso tempo etica e culturale, che l’amministrazione, per promuovere il senso di appartenenza del cittadino alla comunità, non può non curarsi della storia di Porto San Giorgio e delle testimonianze storiche della città. Non è possibile ignorare che lo scarso spirito civico di molte persone ha le sue radici proprio nella svalutazione del passato, visto come inutile e noioso e non come una miniera di conoscenze utili e formative, e nella sfiducia in un futuro migliore tutto da costruire. Ci si adagia in un eterno presente, nell’idea che niente potrà mai cambiare o migliorare. Quale impegno civico potrà mai svilupparsi su queste basi? Nessuno evidentemente.
Il capogruppo Pdci, Giorgio Raccichini
Il fatto che si debbano spendere risorse importanti per telecamere di sorveglianza da porre lungo il camminamento la dice lunga su quanto sia sentita la minaccia di atteggiamenti distruttivi nei confronti del patrimonio storico-culturale di Porto San Giorgio.
Noi Comunisti, tuttavia, accanto all’aspetto etico-culturale, abbiamo tenuto conto delle questioni economiche, dal momento che la storia e la cultura non possono che contribuire ad integrare la proposta turistica della città. Dire che le principali attività economiche sangiorgesi vivono in buona parte grazie al turismo è banale, ma si tratta di un fatto vero che non può essere ignorato dall’azione di qualsiasi forza politica.
Va ribadito inoltre che il recupero del nostro patrimonio culturale è da vedersi in un contesto territoriale più ampio di quello sangiorgese. È il contributo di Porto San Giorgio allo sforzo profuso in tale ambito da tutti i Comuni del Fermano, che rappresenta un organismo territoriale unitario sotto il profilo storico e culturale e legato indiscutibilmente alla città di Fermo. Dovere della prossima amministrazione sangiorgese sarà quello di mettere in campo una proposta turistica variegata che guardi all’intero territorio fermano e non rimanga bloccata negli angusti otto chilometri quadrati di Porto San Giorgio. Le difficoltà sono tante, non lo ignoriamo, ma molto si potrà fare se si riusciranno a creare continui momenti di confronto e di lavoro comune tra gli amministratori dei vari paesi”.
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