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A Sebenico per imparare a fare rete,
commercianti a confronto
con i colleghi di tutta Europa

TRASFERTA - Un gruppo di esercenti e stakeholder fermani sono impegnati in questi giorni nella cittadina croata per un confronto sullo sviluppo delle attività nei piccoli centri.L'assessore Mauro Torresi: "Avviare una sinergia più forte con l' amministrazione comunale"
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“Avviare una sinergia più forte tra amministrazione comunale e attività commerciali per una fruizione ancor più  ampia dei negozi in modo da salvaguardarne tenuta e competitività”. E’ questa la proposta dell’assessore al Commercio di Fermo Mauro Torresi a commento dell’esperienza dei commercianti fermani a Sebenico. Esercenti e stakeholder sono impegnati in questi giorni in Croazia per il progetto Retailink, che vede il capoluogo coinvolto insieme ad altre cittadine europee sul tema dello sviluppo del commercio nei piccoli centri urbani. “E’ importante una adesione convinta e propositiva al tavolo degli stakeholder – continua Torresi – e il fatto che alcuni di essi abbiano partecipato alla missione in Croazia è positivo perché saranno loro stessi a raccontare ai loro colleghi come lavorano ed operano i piccoli commercianti in altre realtà europee che vivono problematiche simili alle nostre.”
Con la trasferta a Sebenico, seconda tappa dopo Igualada in Spagna, prosegue la formazione e il confronto su come gestire al meglio interventi di valorizzazione delle piccole attività commerciali. Nella biblioteca cittadina croata formatori e stakeholder hanno tenuto seminari e focus group su tematiche quali “strategie per la digitalizzazione”, “nuovi modelli di commercio al dettaglio”, “forme organizzative dei commercianti” portando anche l’esperienza diretta di Hoogeveen, Olanda, e di Basingstoke, Inghilterra, su come queste due realtà stanno affrontando, e con quali risultati, la crisi del commercio nei centri urbani.
“Spunti interessanti sono emersi da questa due giorni croata e – commenta il coordinatore del gruppo di commercianti fermani Carlo Pagliacci – Come l’altra volta in Spagna, cercheremo di capire se, ed eventualmente come, adattare determinate azioni ed operatività alla nostra città. Sarà importante, in ogni caso, acquisire sempre più una metodologia di lavoro condivisa, partecipata, perché è solo dal confronto che possono nascere buone idee”.
Le difficoltà che incontra oggi il commercio a Fermo sono le stesse, o per lo meno paragonabili, a quanto si riscontra in altre realtà urbane similari, dalla Francia all’Ungheria, dall’Olanda alla Spagna: scarsa propensione all’innovazione e al fare rete, problemi di mobilità e aree parcheggio, assenza di politiche d’incentivazione per nuove aperture, negozi sfitti e vuoti. In alcuni casi vi sono esperienze che hanno saputo affrontare positivamente le criticità investendo, ad esempio, su un target specifico di consumatori, come nel caso di Pecs, in Ungheria, dove si è puntato sulla popolazione studentesca, Oppure in Olanda dove invece si è riusciti a creare una sorta di fondazione che riunisce commercianti ed altri protagonisti della vita imprenditoriale e culturale cittadina cui la municipalità ridistribuisce parte delle tasse che le attività commerciali versano annualmente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA



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