Destro: “Chi non ha
carattere resti a casa”

Approccio sbagliato alla partita e atteggiamento poco combattivo, queste le critiche alla squadra non solo dei tifosi ma anche dell'allenatore che pretende una svolta. Canarini quinti, classifica corta e aperta, preoccupa il futuro anche dal punto di vista societario

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FERMO – Una sconfitta, e anche di misura, in casa della capolista imbattuta ci può stare. Quello che non è andato giù, e che ha provocato la prima vera contestazione dei tifosi presenti al “Civitelle” di Agnone, è il modo con cui è arrivato il ko, che poi non è molto diverso da quello di sette giorni prima. La squadra non è abbastanza combattiva, o “cattiva” come si dice in gergo calcistico, non ha “fame”, solo pochi giocatori lottano davvero, gli altri sembrano fare il minimo sindacale.

In entrambi i casi (contro Monticelli e Agnonese) è stata sempre la Fermana portarsi in vantaggio; in Molise prima dello 0-1 c’era stato già un altro gol di Molinari dopo appena due minuti, annullato. Ciò a dimostrazione del buon livello tecnico della squadra, ma i gialloblù non riescono a difendere il vantaggio, non lo incrementano e subiscono la reazione (quella si, sempre “cattiva”) degli avversari. È successo in tutte le gare, anche contro la cenerentola Chieti. Poi il pari (finale) e la rimonta non sono arrivati contro Castelfidardo, Civitanovese, San Marino e Chieti, a questo punto c’è da dire più per fortuna che altro.

Non c’è più quella voglia di riscatto del finale dello scorso campionato che portò alla eccezionale striscia di 7 vittorie su 8 gare, l’allarme lo aveva già lanciato alcune settimane fa l’allenatore gialloblù Flavio Destro (foto) che con la squadra lavora tutti i giorni. Adesso è certezza e lo ha ripetuto il tecnico nel dopo gara di Agnone, dopo essere andato sotto al settore dei tifosi canarini a scusarsi. «Abbiamo fatto male: non si può affrontare una partita con questo spirito – ha precisato poi il mister in sala stampa – non va bene per niente, dobbiamo cambiare registro subito: chi non ha il carattere per affrontare sfide del genere meglio che resti a casa. Abbiamo perso un’infinità di contrasti, non siamo stati cattivi e questo chiaramente è un atteggiamento che si paga. Ai tifosi arrabbiati dobbiamo solo chiedere scusa, fare mea culpa e svoltare immediatamente, giocando ogni partita alla morte. La questione è solo mentale. Il nostro obiettivo è quello di onorare la maglia e sudarla partita dopo partita ed è questo che già da domenica prossima si deve tornare a vedere».

La Fermana è quinta in classifica a pari punti con la Vis Pesaro in ripresa, ed è ancora in griglia playoff solo per la differenza reti con i vissini, ma cambia poco; in questo momento le preoccupazioni non vengono dalla classifica odierna ma dallo spirito della squadra, o se vogliamo allargare l’orizzonte, dall’aria che tira riferendoci anche alla società, viste le dimissioni di Raoul Parlatoni da presidente onorario (leggi l’articolo). Ci sono ancora 26 partite da giocare, e con la  classsifica corta può succedere che una Vis Pesaro con alcuni risultati utili passi dalla zona playout a quella playoff in poche settimane.

Domenica prossima al “Recchioni” derby con la Recanatese, che annaspa in campionato ma in campo mette forse più verve della Fermana.

Paolo Bartolomei


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