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Rete lirica delle Marche:
come mettere a sistema teatri e risorse

FERMO - Importante per l'assessore alla cultura, Francesco Trasatti: "Sia la compartecipazione pubblico-privato con il riavvicinamento di imprenditori locali al teatro, sia il progetto Scuola di Platea che porta studenti della scuole del Fermano tra il pubblico"

20161024_114524 Il 27 e il 29 ottobre il Flauto Magico di Wolfgang Amadeus Mozart, il 24 e 26 novembre il Nabucco di Giuseppe Verdi, tutti con inizio alle 21: ecco le prossime date della stagione lirica al Teatro dell’Aquila di Fermo. “Ogni anno è una scommessa – ha esordito nel presentarla nella sala Rollina, Francesco Trasatti, assessore alla Cultura di Fermo – frutto di un lavoro che punta a migliorare quello fatto negli anni precedenti: e la stagione scorsa è stato un successo sia di pubblico che di incassi, tanto che il surplus fatto registrare dalla biglietteria è stato reinvestito per allestire la stagione estiva a Villa Vitali.
E’ il secondo anno della Rete Lirica delle Marche (coordinata dallo Sferisterio di Macerata, comprendente anche i teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno e il teatro Della Fortuna di Fano, oltre a Fermo) che punta a superare i campanilismi per ottimizzare i costi, massimizzare i risultati e far lavorare in sinergia le maestranze. Dal 10 ottobre a Fermo ci sono gli attori, il regista, l’Accademia delle Belle Arti di Urbino e le stesse maestranze a lavorare per la produzione dello spettacolo Il Flauto Magico”.
“Il teatro dell’Aquila di Fermo è ben tenuto – ha spiegato Alessio Vlad, direttore artistico della Rete Lirica delle Marche – ed è costruito per fare l’Opera. L’Orchestra Filarmonica Marchigiana (Form) sarà diretta dal maestro Gaetano D’Espinosa. Il Flauto Magico è un’opera di grande difficoltà strumentale ed una delle più belle della storia della musica. Sarà fatta in tedesco con i sovratitoli in italiano perché è molto importante il rapporto tra musica e parola”. E un ringraziamento agli attori e ai componenti la compagnia teatrale, è stato espresso dal maestro Gaetano D’Espinosa, per il modo in cui hanno affrontato la parte scenica e si sono confrontati con l’ideale mozartiano.
Luciano Messi, sovrintendente del Macerata Opera Festival, ha sottolineato l’importanza del fare sistema con la rete lirica: “In un momento in cui dallo stato non arrivano ancora risposte efficaci per il territorio marchigiano, composto da Comuni piccoli e frammentati, le Marche lavorano da sole per creare strumenti nuovi e attuali. Serve una conferma di questa forma organizzativa per poi proiettarla nel futuro”. Quindi una riflessione sui costi: “Servono ampie risorse umane per realizzare un’opera lirica, perché diverse professionalità devono lavorare insieme in forma sincronizzata. Quindi ci vogliono adeguate risorse economiche. Fare sistema – ha concluso Luciano Messi – rende possibile tutto questo”.
“Sono felice che il discorso iniziato tempo fa a Macerata tra me e Luciano Messi sulla necessità di fare sinergia sia arrivato oggi diventato un patrimonio condiviso”, ha aggiunto Renato Pasqualetti, presidente della Form sottolineando che “occorre superare la visione del singolo municipio mantenendo la qualità. Le Marche sono piccole ma hanno elevata qualità artistica”.
“Il Flauto Magico è come un dolce millefoglie in cui ogni strato ha un sapore – ha concluso il regista, maestro Francesco Calcagnini – ed è stato scritto da Mozart all’età di 35 anni. Restituisce i sentimenti in esso contenuti, a chi lo ascolta. Lo spettacolo è frutto di un lavoro iniziato nel novembre scorso, portato avanti da un ottimo cast”.

a.g.


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