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Da Pieve Torina a Porto Sant’Elpidio,
il bus delle 18: via da crolli e freddo
(le foto)

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di Sara Santacchi

(Foto di Lucrezia Benfatto)

Paura e freddo fanno tremare l’entroterra dopo il terremoto di mercoledì. A risentire dell’emergenza sono soprattutto i più deboli: bambini e anziani. Questi ultimi in particolare non vogliono abbandonare la propria terra, la casa che con tanti sacrifici hanno costruito. Dalla notte del 26 ottobre sono stati portati nel palazzetto dello sport d Pieve Torina gli anziani del ricovero, spostati in quello che è diventato un punto di prima accoglienza con brandine e stufette elettriche per affrontare il freddo della notte. I volti segnati dalla doppia preoccupazione nel vedere la proprio casa crollare davanti ai propri occhi e quella di essere portati via dal paese in cui hanno vissuto tutta la vita. D’altra parte Pieve Torina è un paese fantasma. Centinaia di abitanti hanno lasciato la propria dimora già ieri per raggiungere gli alloggi sulla costa ed oggi è toccato ad altre decine di famiglie che hanno deciso di fare le valige, prendere le proprie cose e partire per non dormire un’altra notte in auto e raggiungere un posto per sentirsi al sicuro.

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Il pullman in partenza per Porto Sant’Elpidio

Alle 18 oltre cento persone hanno preso gli autobus messi a disposizione per Porto Sant’Elpidio, dove saranno ospitate all’Holiday fino a domenica. Chi ha deciso di muoversi autonomamente con la propria auto raggiungerà, invece, Marina di Altidona dove potrà rimanere nelle strutture ricettive messe a disposizione dal Comune, fino a domenica pomeriggio quando il sindaco Alessandro Gentilucci ha fissato una seconda assemblea con tutta la cittadinanza per decidere in che direzione muoversi e quali soluzioni adottare. “Cosa rimaniamo a fare qui? – racconta Filippo Ciuffetti, 28enne che a Pieve Torina abitava e lavorava nel negozio della sua famiglia – In un attimo è scomparso tutto. Non vogliamo pensare in negativo, ma è una condizione straziante. Siamo qui senza nulla, senza una casa, nelle abitazioni non possiamo rientrare e al tempo stesso non sappiamo dove andare. Abbiamo deciso di spostarci a Porto Sant’Elpidio per questa, almeno non dormiremo in auto e poi vedremo. E’ che oltre a non avere più nulla la domanda a questo punto è: adesso? Per la ricostruzione ci vorranno anni e comunque chi rimarrà a Pieve Torina? E’ finito tutto”.

 

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Gli abitanti di Pieve Torina in attesa del pullman per raggiungere Porto Sant’Elpidio

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Gli abitanti di Pieve Torina in partenza per raggiungere gli alloggi sulla costa

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Due anziani nel palazzetto dello sport di Pieve Torina

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