Il piazzale dell’Holiday di Porto Sant’Elpidio
Gli abitanti delle zone montuose mentre compilano i moduli per richiedere una sistemazione
di Marco Ribechi
Un’intera comunità al riparo in campeggio. E’ quella di Cessapalombo arrivata oggi all’Holiday di Porto Sant’Elpidio, tutti gli sfollati senza più una casa sicura, per cercare una struttura dove essere alloggiata. Gli abitanti del comune maceratese hanno resistito fino all’ultimo, riparati nel palazzetto dello sport dove, per fortuna, si trovavano al momento della violenta scossa di domenica. Il loro è un paese fantasma, il centro off limits, le frazioni demolite.
Il centro di coordinamento allestito all’Holiday di Porto Sant’Elpidio
Così la speranza, come per gli altri sfollati della provincia, è trovare una sistemazione provvisoria in una struttura alberghiera. Qualcuno ha perso due case. «Abbiamo perso tutto – spiega affranto Jagtar Ram di origini indiane ma da 25 anni a Cessapalombo – Una vita di sacrifici è sepolta dalle macerie. Avevamo acquistato due case dove far crescere le nostre tre figlie ma ora entrambe non ci sono più. Siamo arrivati qui con la nostra comunità nella speranza di trovare un luogo dove stare». Con lui, a fare un po’ da guida, Giorgio Gentili, abitante di Cessapalombo e preside delle scuole di Visso, Pievebovigliana, Muccia e Pieve Torina. «La nostra grande preoccupazione è riuscire a organizzare una scuola qui sulla costa – spiega il preside – nei nostri paesi non c’è più speranza, in linea di massima non ci sono neanche gli edifici. Ci vorrà molto prima di avere una scuola nostra e non possiamo attendere per troppo tempo, ci sono 373 studenti che non vogliono perdere l’anno». Gli abitanti di Cessapalombo, a differenza di quelli di Ussita che si sono mossi in anticipo, attualmente si trovano sparsi sul territorio a seconda dei posti liberi disponibili. Al campeggio infatti arrivano ma poi mano a mano ripartono ciascuno negli alberghi assegnati.
I volontari provenienti da varie regioni d’Italia
Il camping Holiday è diventato ormai il cuore e la centrale operativa della Protezione civile e della macchina di supporto ai terremotati. Tutti gli abitanti delle montagne vengono mandati nella struttura di Sant’Eplidio per compilare i moduli di iscrizione e attendere di conoscere quale sarà la destinazione. Il camping già ospita circa 500 persone ed è pieno. Il via vai di persone però è continuo e i volontari delle tante associazioni devono occuparsi di vari aspetti dell’accoglienza, dalle attività per bambini, al sostegno logistico a quello psicologico. A dare una mano però anche gli abitanti della località costiera che collaborano come possono.
I dolci portati da La Corva Bio
Una delegazione di donne del Gas – Gruppo di Acquisto Solidale – La Corva Bio, è arrivata con decine di dolci fatti in casa, torte, ciambelloni e pasticcini, per offrire un momento di distrazione a chi è in seria difficoltà. «E’ un piccolo gesto ma riteniamo sia importante – spiega la portavoce del gruppo – da troppi giorni si trovano soli, al freddo, con poche speranze. Condividere un dolce e un tè caldo, in un momento di intimità, può servire ad aprirsi, a parlare e sentire che non si è soli. Inoltre spesso il desiderio di aiutare può anche causare complicazioni se non si è certi di andare nella direzione dei bisogni. Con queste torte siamo certi di fare un regalo gradito a tutti e in futuro, quando la situazione sarà più stabile potremo intervenire con altri tipi di sostegno. Gli italiani hanno grandi difetti ma il cuore non manca mai, queste persone sono le benvenute nella nostra città e speriamo di poter alleviare le loro sofferenze».
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