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Organizzazione criminale
dietro la finta rapina in A14:
la polizia fermana arriva in Puglia

FERMO - Gli agenti del commissariato sono arrivati, tramite i carabinieri di Castelnuovo, a recuperare un semirimorchio rubato

polizia

Dopo aver smascherato il camionista truffatore, che ora dovrà rispondere di simulazione di reato e furto (leggi l’articolo) la polizia, ricostruendo un intricato puzzle criminale, sta alzando rapidamente il sipario su un giro di criminalità che ha portato gli agenti fino alla Puglia. Nel proseguo delle indagini volte all’identificazione dei complici dell’autista G.C. di 50 anni, già indagato per aver simulato il sequestro di persona e la rapina mentre si trovava in sosta presso l’area di servizio Conero Ovest la notte fra l’8 ed il 9 novembre scorso, infatti, gli agenti del commissariato di polizia di Fermo, analizzando i tracciati del camion sul quale erano stipati numerosi bacali di bibite per un valore di circa 50 mila euro, hanno accertato che il mezzo, dopo aver lasciato il casello autostradale di Loreto, aveva poi proseguito la marcia per poi rimanere in sosta lungo la strada Regina, nel territorio del comune di Potenza Picena, per circa 4 ore.
A quel punto gli agenti di polizia del Commissariato, nel visionare le immagini di alcune telecamere installate sul luogo dove il camion era rimasto in zona, hanno avuto modo di vedere che la merce trafugata dal camion che la trasportava  era stata caricata su un autoarticolato (motrice di colore bianco, marca Daf, e un semirimorchio). Purtroppo la visione delle immagini non ha consentito di risalire né alla targa della motrice né a quella del semirimorchio. Nonostante ciò gli agenti sono riusciti a ricostruire, con difficoltà, il nome dell’azienda proprietaria del semirimorchio, una grande azienda di autotrasporti che opera anche all’interno del porto di Ancona, comunque risultata estranea ai fatti, insomma aveva subito il furto del mezzo pesante poi denunciato.

Il dirigente del commissariato Leo Sciamanna

Il dirigente del commissariato Leo Sciamanna

Le indagini hanno così consentito di individuare con esattezza il modello e la targa del semirimorchio. L’attività di analisi effettuata utilizzando i dati autostradali ha consentito agli agenti di accertare che il semirimorchio con la refurtiva, dopo aver percorso l’A14, aveva lasciato l’autostrada al casello di San Severo. Gli ulteriori approfondimenti investigativi hanno fatto capire alla polizia che il semirimorchio, ormai vuoto, si trovava in un area di sosta privata in provincia di Foggia. Sul posto, nella tarda mattinata di oggi, su suggerimento del commissariato di Fermo, guidato dal dirigente Leo Sciamanna, sono intervenuti i carabinieri di Castelnuovo della Daunia che hanno sequestrato il semirimorchio utilizzato per il trasporto in Puglia della refurtiva di cui il legittimo proprietario, dopo esserne venuto a conoscenza, ne aveva denunciato il furto.


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