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Riabita chiude
con “Costruire secondo natura”

APPUNTAMENTO - Il salone dell'abitare al Fermo Forum, il programma di oggi

convegno

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Emanuele Tondi

 

Mentre la terra continua a tremare con scosse di magnitudo superiore a 4, fra Marche, Umbria e Lazio, il “Salone dell’abitare” chiude la sua seconda giornata con numeri importanti, sia a livello di visitatori, sia per quanto riguarda la partecipazione ai diversi incontri di approfondimento. Davvero gremita l’aula magna del Fermo Forum per ascoltare gli studiosi dell’Università di Camerino sui temi del momento: dalla pericolosià sismica di questo territorio all’emergenza da affrontare; dalla programmazione alla prevenzione, fino alla riduzione del rischio. Il professor Emanuele Tondi, uno dei geologi più noti di Unicam, ha parlato di fronte a una platea vastissima, spiegando il fenomeno che sta interessando da mesi il nostro Appennino con una serie di slide e dati tecnici di assoluto rilievo. Una relazione scientifica, la sua, che ha confermato la necessità di fare prevenzione perché, in pratica, dobbiamo sapere che bisognerà conviverci con l’idea di essere in una zona soggetta allo spostamento di faglie. Quindi, prevenzione nelle costruzioni sapendo fino a quanto può essere pericoloso il terremoto da queste parti e intervenire di conseguenza – a livello strutturale – per ridurre al massimo i rischi. Serve però massima collaborazione fra studiosi, progettisti, istituzioni, aziende e cittadini stessi. A proposito di popolazione, intervenendo alla tavola rotonda della Cna, l’ingegner Cesare Spuri della Protezione civile regionale (presente al posto dell’assessore Angelo Sciapichetti) ha sottolineato che l’emergenza avrà tempi lunghi e richiederà un impegno maggiore rispetto a quanto accadde dopo il terremoto del ’97 perché gli sfollati stavolta sono davvero tanti. Un numero decisamente più alto rispetto a quello di venti anni fa, a causa della violenza del sisma e dell’ampiezza del cosiddetto “cratere”, e pertanto sistemare tutti i senzatetto non sarà un processo semplice e breve.

La giornata conclusiva di oggi prevede altri momenti di riflessione. Al mattino è previsto un focus con l’Arcom sulle soluzioni abitative: come costruire una casa dalla A alla Z. Nel pomeriggio invece, alle ore 15.30, si parlerà di “Ritorno al futuro: abitare, costruire, rigenerare con e secondo natura”. Introduce la docente e architetto Maria Federica Ottone della Scuola di Architettura di Unicam; intervengono poi l’ingegner Carlo Santulli su “Utilizzo dei materiali edili naturali in architettura e nel design”; gli architetti Sara Campanelli e Isabella Cocci su “Abitare sano con e secondo natura: case in legno e paglia”; l’architetto Stefan Pollak su “Costruire con la terra cruda, sperimentazioni e architetture”; l’architetto Laura Pomella su “Autocostruzione familiare, una via possibile”; Sauro Pari su “Sogni e bisogni di un committente”; Mariaelena Alessandrini su “L’utilizzo della canapa sativa in bioedilizia” e l’architetto Valeriano Vallesi su “Architetti in azione fermi Restando in epicentro”.

Ieri intanto sono arrivati in visita anche i ragazzi delle scuole di Fermo e dintorni e si sono avute presenze illustri che hanno qualificato gli incontri in scaletta. Sono oltre 150 le  aziende in fiera, alcune provenienti dal nord Italia. Tra le marchigiane, ad esempio, c’è la  Soltech di Pesaro che ha presentato il suo fiore all’occhiello: il sistema “Airtech”.
Una “idea” unica e brevettata per salvaguardare le pareti delle abitazioni in legno. Di  Morrovalle è, invece, la SPEA che si pone in prima linea nella ricostruzione post sisma con  l’uso di tecniche innovative. Altra azienda della nostra regione è la Eco Services (Ascoli Piceno) che lavora nella cura del verde a 360°, puntando soprattutto sulla progettazione e realizzazione dei tetti pensili. Dalle regioni del nord, invece, arrivano la  Wolf Haus e la Fibre net. La prima è di Bolzano ed è attivissima nella ricostruzione  post sisma. Ha in piedi in questo momento 4 cantieri nelle Marche ed ha già costruito  alcune case in legno nelle zone più colpite dal recente terremoto; la seconda è di Udine e si  occupa di messa in sicurezza degli edifici con materiale in fibra di carbonio(è tra quelle  scelte dal Ministero dei Lavori Pubblici). Per il sisma ha già realizzato interventi presso  l’Aquila e in Emilia. Non poteva mancare la Mapei, leader del settore, alla sua prima  volta a Riabita. A Fermo presenta alcuni sistemi per il rinforzo strutturale e  sull’argomento ha tenuto venerdì un convegno a cui hanno partecipato centinaia di  professionisti.

 


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