di Giorgio Fedeli
Inquietante storia di criminalità con, vittima, un commerciante di Pedaso. L’uomo aveva riposto tutte le sue speranze di recuperare dei crediti in un conoscente che gli si era anche offerto di parlare con un avvocato di Macerata. Ma non sapeva che dietro quella falsa disponibilità si celava una rete criminale che ha iniziato a minacciare lui e i suoi affetti, sfilandogli denaro su denaro. Un vero e proprio calvario. Fino a quando non è arrivata la denuncia alla polizia. E da lì gli arresti.
L’ANTEFATTO
Nel primo pomeriggio del 19 novembre scorso un commerciante di Pedaso, dopo essersi recato in commissariato, ha sporto denuncia sostenendo di essere vittima di una estorsione posta in essere nei suoi confronti da alcune persone. Nello specifico ha riferito che all’inizio di novembre, mentre si trovava all’interno della sua attività commerciale, era stato raggiunto da un suo conoscente in compagnia di una terza persona. Avevano iniziato a parlare e il commerciante aveva confidato ai due della sua impossibilità di riscuotere alcuni crediti che vantava nei confronti di alcuni clienti. A quel punto l’uomo, sostenendo di essere in ottimi rapporti con un legale di Macerata, si era proposto quale intermediario con il legale. Il commerciante, fidandosi, aveva fotocopiato gli assegni che non riusciva a riscuotere in modo tale che l’avvocato potesse fargli una stima approssimativa dell’eventuale parcella per la pratica.
IL REATO
Da quel momento è iniziato per il commerciante un vero e proprio calvario poiché il conoscente, l’uomo che era in suo compagnia, e altre due persone aggiuntesi in seguito, avevano iniziato a fargli delle richieste di denaro. Addirittura era stato persino contattato telefonicamente dal fantomatico legale di Macerata che aveva avvalorato le richieste di denaro sostenendo che serviva per avviare l’iter giudiziario. Poi quelle persone avevano iniziato una vera e propria attività di minacce volte ad ottenere il denaro. In particolare hanno minacciato il commerciante di fare del male sia a lui che alla sua famiglia ed anche di bruciare le sue attività commerciali. E così la vittima, provata per le minacce ed per altre vicissitudini, si è vista così costretta a versare il denaro richiesto, in totale poco più di tremila euro.
Il dirigente del commissariato, Leo Sciamanna
MINACCE ANCHE ALLA FIDANZATA
Un altro particolare inquietante si è verificato il 16 novembre quando il commerciante, che si trovava nell’abitazione della fidanzata, luogo dove il telefono cellulare non ha campo, è stato raggiunto da un messaggio che quel “conoscente” aveva inviato sul profilo proprio della fidanzata. Uscito dall’abitazione della ragazza e raggiunto un luogo dove il telefono cellulare ha ripreso a funzionare, ha scoperto di aver poco prima ricevuto tutta una serie di messaggi relativi ai tentativi di chiamata fatti dal “conoscente” e anche un sms con cui l’uomo gli fissava un appuntamento da lì a poco lungo la Valdaso per parlargli visto che aveva bisogno di ulteriore denaro. Giunto sul posto, poco dopo le 22, il commerciante ha notato la presenza di due auto che di fatto lo avevano bloccato impedendogli di proseguire la marcia. Peraltro in una zona isolata e buia. Gli individui che erano a bordo dei due mezzi, minacciandolo, si sono fatti consegnare tutto il denaro che aveva con sé, circa 3 mila euro. Poi sono ripartirti. Il giorno seguente il commerciante ha ricevuto altre telefonate con cui sempre quel conoscente e il suo complice gli chiedevano altro denaro. A quel punto il commerciante, vista l’insostenibilità della situazione si è deciso a cercare su internet il numero del legale indicatogli dai criminali, accertando che l’avvocato, oltre a non esercitare a Macerata, era anche all’oscuro di tutto. Anzi proprio l’avvocato lo ha esortato a rivolgersi alla polizia per denunciare il fatto, cosa che in effetti aveva fatto.
LA DENUNCIA
Nello sporgere denuncia/querela il commerciante ha riferito che la sera precedente, ovvero il 18 novembre, il “conoscente” nel contattarlo e minacciarlo nuovamente, gli aveva chiesto altro denaro, richiesta alla quale però non aveva acconsentito. Per tale ragione il mattino seguente il criminale aveva contattato il fratello del commerciante al quale aveva detto che in qualche modo qualcuno avrebbe dovuto dargli il denaro (o lui o suo fratello) altrimenti avrebbe picchiato sia il denunciante che la sua famiglia. Appresa la notizia il denunciante ha ricontattato il malvivente riferendogli che gli avrebbe dato il denaro richiesto, circa 230 euro.
IL BLITZ
A quel punto gli agenti del commissariato, appreso che la consegna del denaro sarebbe avvenuta alle ore 19/19,30 all’interno del negozio del commerciante, hanno organizzato un servizio di appostamento che ha consentito di cogliere le due persone presentatesi per riscuotere il denaro nella flagranza di reato, ovvero dopo aver ricevuto i 230 euro. I due, un 35enne e un 42enne, entrambi domiciliati a Fermo, sono stati tratti in arresto e trasferiti in carcere a disposizione della Procura della Repubblica di Fermo.
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