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Terremoto, Verducci porta in aula le richieste dei comuni colpiti: “Un provvedimento per non arrendersi” (video)

TERREMOTO - Il senatore Pd ha anche evidenziato la situazione dei comuni esclusi dal cratere: "Nessuno esclude una futura integrazione sulla base delle inagibilità, anzi io sono sicuro che questo avverrà"

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“Questo è il provvedimento più atteso, che fornisce a chi è stato colpito gli strumenti necessari per rialzarsi, per non arrendersi, per riconquistare il proprio futuro. È una sfida difficilissima, ma che noi riusciremo a vincere”. Sono queste le parole del senatore Francesco Verducci durante la dichiarazione di voto oggi in aula sul Decreto Terremoto, a nome dei Senatori Pd.

Verducci che, nel suo intervento, ha evidenziato i danni causati dal sisma alle strutture scolastiche dei vari comuni, a quelle universitarie di Camerino e Macerata, alla chiusura dell’ospedale di Amandola: “L’unico presidio per una zona montana molto ampia”. Verducci ha inoltre evidenziato come il secondo terremoto abbia ampliato il fronte dei danni provocati in precedenza da quello di fine agosto, fino a coinvolgere centinaia di comuni. “Eravamo qui in commissione bilancio – ha raccontato il senatore del Fermano –  e esaminavamo il decreto sul primo sisma quando la nuova scossa ha reso necessaria una successiva norma per rispondere all’emergenza nel suo complesso e nella sua natura che nel frattempo era mutata. Il risultato è un provvedimento che permette di affrontare ogni criticità, nessuna esclusa”.

Senatore Verducci che ha aggiunto: “Un provvedimento che per rispondere alle urgenze del nuovo sisma amplia il perimetro del cratere fino a comprendere 131 comuni che sono stati individuati dalle regioni sulla base dell’intensità e dell’estensione dei danni. Sappiamo, e voglio dirlo con forza, che le verifiche sono ancora in corso e che siamo ancora all’inizio di un percorso. Per questo le norme sono flessibili, a maglie larghe, permetteranno ordinanze interpretative e per questo nessuno esclude che sulla base della verifica di agibilità e della quantificazione dei danni i presidenti di Regione possano proporre al commissario e al Governo l’integrazione del cratere, anzi io sono sicuro che questo avverrà“.

“Quella approvata è una normativa che mai prima d’ora era stata così efficace, innanzitutto in termini di risorse messe a disposizione – ha proseguito Verducci: tra emergenza e ricostruzione, nel decreto-legge e nella legge di bilancio vi sarà un primo stanziamento di oltre 8 miliardi. Si tratta di una legislazione che sarà tra le più avanzate in Europa, la quale dovrà fare la sua parte, contribuendo ai fondi per la ricostruzione. Parallelamente, va difeso per primo il lavoro e vanno preservati la filiera di impresa e il patrimonio produttivo, ridando forza al nostro modello artigiano unico al mondo, fatto di capitale sociale e umano che fa tutt’uno con i territori, vanto del Made in Italy. È quel che avviene con questo decreto, che fornisce supporto e strumenti per mettere tutti i soggetti economici e produttivi nelle condizioni di ripartire: sostegno ai lavoratori colpiti, contributo diretto ai lavoratori autonomi ed atipici, integrazione salariale, busta paga pesante (senza trattenuta) per i lavoratori dipendenti. Poiché l’obbiettivo è ricostruire tutto il tessuto urbanistico e comunitario preesistente: tanto che, per la prima volta, si dà ristoro totale, al cento per cento, non solo alle prime case, ma anche alle seconde – non era avvenuto per la tragedia dell’Aquila e dell’Emilia Romagna – e alle seconde case fuori dal cratere, che sono nei centri storici, nei borghi, nelle frazioni e a quelle sparse, se affittate. Inoltre, sono previste misure fondamentali a sostegno dei Comuni, la cui tenuta è decisiva: l’esclusione del pareggio di bilancio, la sospensione dei mutui e degli adempimenti finanziari, l’aumento del personale per velocizzare il monitoraggio e la possibilità di utilizzare i tecnici comunali per redigere le schede di accertamento. Infine, di fondamentale importanza, è l’inserimento di tutte le infrastrutture, comprese quelle comunali, nella competenza dell’ANAS, garantendo così certezza nei finanziamenti e completezza nelle opere. Di fronte all’emergenza – in conclusione – non esiste colore: si lavora insieme per dare fiducia e forza al nostro territorio e al Paese”.


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