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Camere di commercio, Confindustria: “Interrompere la fusione per garantire supporto alle imprese terremotate”

ECONOMIA - Confindustria Fermo, con il sostegno di Confindustria Marche guidata da Bruno Bucciarelli, si fa così voce delle istanze del territorio Fermano, Piceno e Maceratese

 

 

Il passaggio da Santoni a Melchiorri

Il passaggio da Santoni a Melchiorri

La riorganizzazione delle Camere di Commercio ha inizio. 180 giorni per presentare, da parte di Unioncamere, il piano di razionalizzazione e di conseguenti fusioni che è stato richiesto dal Governo che ha stabilito parametri numerici da rispettare per ogni regione.  Nelle Marche il percorso è stato avviato da tempo, con l’assessore regionale Manuela Bora impegnata da mesi a trattare con gli Enti per arrivare a un percorso condiviso di fusione. La Regione vorrebbe arrivare a una Camera unica, anche se la riforma, come parametri, per le Marche ne prevede due.
“La questione che vogliamo sottolineare come Confindustria – spiega Giampietro Melchiorri, presidente Confindustria Fermo – è la necessità di garantire in questa fase complessa del post terremoto un degno supporto alle imprese”.
Confindustria Fermo, con il sostegno di Confindustria Marche guidata da Bruno Bucciarelli, si fa così voce delle istanze del territorio Fermano, Piceno e Maceratese. “Quello che noi proponiamo alla Regione Marche è di valutare una sospensione del percorso di fusione per le Camere di Commercio di Fermo, Macerata e Ascoli in modo da poter garantire un supporto puntuale alle imprese in questa difficile fase di ripresa” prosegue Melchiorri presentando la proposta pensata assieme ai due membri di Giunta camerale, Andrea Santori e Annarita Pilotti.
Non solo, la proposta che Confindustria porterà martedì in Consiglio camerale con i suoi rappresentanti prevede anche di destinare due milioni di euro del patrimonio attuale a politiche di rilancio dell’economia delle realtà produttive nei territori terremotati.
“Non chiediamo all’assessore di interrompere il suo percorso di riforma, stante il dialogo e il confronto che proseguirà in questi 180 giorni, ma di valutare la possibilità di sospendere il percorso avviato proseguendo al momento con la fusione solo per la parte nord della Regione” ribadisce Andrea Santori.
Confindustria Fermo suggerisce anche, visto che il provvedimento dovrebbe essere avallato a livello ministeriale, di coinvolgere le Camere di Commercio di Teramo, Rieti e Terni, colpite a loro volta dal sisma Camera e Senato, dando parere favorevole alla riorganizzazione hanno posto l’attenzione sul contributo camerale lasciando la possibilità di aumentarlo fino al 20%, la salvaguardia dei posti di lavoro e una efficiente presenza territoriale. “Sono questi tre punti imprescindibili anche per Confindustria. Ancora di più in questa fase complessa che richiede il massimo sforzo a livello organizzativo e umano per non aumentare le difficoltà di un territorio devastato da mesi di terribili scosse” conclude Giampietro Melchiorri, presidente di Confindustria Fermo.


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