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2,8 milioni di Euro dall’Italia per lo sviluppo calzaturiero etiope: lo sconcerto degli imprenditori fermani

 

Micam

 

Un progetto promosso dall’organizzazione per lo sviluppo industriale delle Nazioni Unite (UNIDO)  in cui l’Italia finanzierà con 2,8 milioni di euro la crescita dell’industria calzaturiera in Etiopia per migliorarne le offerte di lavoro nelle piccole e medie imprese. Una notizia che è stata diffusa dalla principale agenzia stampa dell’Etiopia e che sta creando un vero e proprio polverone in quello che è il più importante distretto calzaturiero d’Italia, ovvero quello del Fermano Maceratese. Un settore da anni in crisi, costretto a combattere ogni giorno contro la concorrenza sleale e la ricerca di nuovi mercati internazionali alternativi alla Russia. Oltre il danno la beffa. In questo scenario non facile infatti, venire a conoscenza di un progetto, che vede coinvolta l’Italia ed in cui soldi italiani vanno a finanziare il distretto calzaturiero Etiope, non è certo rassicurante.

melchiorri

Giampietro Melchiorri

A riguardo abbiamo sentito il presidente di Confindustria Fermo Giampietro Melchiorri che spiega: ” Non siamo a conoscenza del progetto ONU per il settore calzaturiero in Etiopia e non conosciamo la portata dell’investimento dell’Italia per tale progetto . Premesso questo se fosse vero che l’Italia investe 2,8 milioni di euro per lo sviluppo dell’industria calzaturiera in Etiopia questo rappresenterebbe perfettamente quello che noi imprenditori diciamo da tempo: la totale lontananza della politica dal mondo delle imprese e dei lavoratori, purtroppo sarebbe l’ennesima prova , anche se non ne avremo bisogno , che la politica disconosce i problemi reali ed ignora totalmente molti settori produttivi del nostro paese. Dispiace inoltre che i nostri rappresentanti politici del territorio espressione del più grande distretto europeo della calzatura non abbiano notizia di questo intervento, perché se fossero informati , cosa che voglio escludere a priori , sarebbe una grave mancanza , anzi imperdonabile. Ricordo che il settore calzaturiero nelle Marche rappresenta ben oltre il 30% del PIL Regionale , credo che qualcuno oltre al Presidente di Confindustria Fermo dovrebbe preoccuparsi delle migliaia di imprese che soffrono e delle migliaia di famiglie che vi sono coinvolte con il loro lavoro . Ogni altro commento mi sembrerebbe superfluo”.

P.P.


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