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Edizione da record per la collettiva Intanto, un pensiero a Eriberto Guidi

di Alessandro Giacopetti

Potremmo chiamarla l’edizione dei record visti i circa 200 artisti che espongono nei 900 metri quadri dell’ex mercato coperto a Piazzale Azzolino a Fermo: ha aperto le porte ieri pomeriggio la mostra collettiva d’arte Intanto, un contenitore con pittura, scultura, fotografia e installazioni artistiche ideata da Claudio “Bibi” Iacopini assieme all’associazione Il Bianco. Oltre alle opere di partecipanti sia del Fermano che di altre parti d’Italia, all’interno della manifestazione non mancano sezioni particolari: “Poiché ogni anno ci inventiamo delle cose – ha spiegato lo stesso Claudio Iacopini – quest’anno è la volta di Non Siamo Lenti, giocata sul doppio senso di quest’ultima parola: abbiamo preso degli occhiali, li abbiamo dati ad artisiti che li hanno personalizzati. Sono ora all’asta per raccogliere fondi da destinare all’Opera Pia Don Ricci di Fermo, come facciamo da 3 anni. Quest’anno, inoltre, abbiamo fatto il vino della manifestazione, bianco e rosso, con etichette personalizzate. Ogni confezione in vendita a 10 euro, serve a raccogliere fondi per l’organizzazione di Intanto”.


Una sezione speciale della collettiva d’arte è dedicata a un fotografo fermano scomparso quest’anno: Eriberto Guidi. L’anno scorso l’omaggio aveva riguardato l’indimenticato Mario Dondero con foto scattate allo stesso fotografo dai suoi amici. Per la scomparsa di Eriberto Guidi si è pensato ad esporre foto sue. Lo stesso Iacopini ha ricordato un filo conduttore tra lui e Eriberto, che inizia nel 1989 quando all’interno di un archivio ritrovò un pacco impolverato e legato con uno spago con scritto foto di Guidi. Dentro, narra Claudio Iacopini “ho trovato 102 foto scattate da Eriberto nel 1974 appartenenti a due racconti fotografici del periodo dell’austerity: quando a Fermo non giravano auto. Con l’aiuto della Carifermo, nello stesso anno, è stato possibile stampare una pubblicazione. Un libro fotografico sulla città”.

I visitatori di Intanto potranno anche sfogliare un pezzo raro: l’unica copia rimasta di un libro contenente 20 foto, 10 per ciascun racconto fotografico presenti in quel pacco. Per questo vanno ringraziati i familiari di Eriberto Guidi che ieri erano presenti all’inaugurazione della mostra.
A curare la sezione speciale è il professor Giocondo Rongoni il quale ricorda quando Eriberto, persona riservata e schiva, “era solito dire che le fotografie parlavano per lui: intervistato una sola volta sola, a Monte Vidon Corrado in occasione dell’esposizione fotografica Il Cielo sulla Terra, svolta al Centro Studi Osvaldo Licini, in quell’occasione ha ribadito un concetto. La fotografia bisogna prima pensarla. Occorre andare in giro con un rettangolino nella testa, poi se questo coincide con il panorama o soggetto penato allora si scatta”. Lo stesso Giocondo Rongoni e i figli del fotografo scomparso, sono reduci da un’altra mostra, inaugurata a Cattolica. “Ma le sue foto – ha ricordato Rongoni – sono state esposte due volte a New York. Molti, sono, rimasti colpiti dal concetto di racconto e di narrazione presente negli scatti. A 80 anni aveva preparato un altro progetto, che vedremo a Fermo il prossimo anno, intitolato Città Verticale. Inoltre si pensa ad un’altra novità dal titolo Paesaggi in cerca d’autore”. Intanto, all’ex mercato coperto, è aperta (anche a Natale) fino al 6 gennaio 2017.


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