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Nuova sede per il centro Montessori, questa mattina il taglio del nastro

Da oggi il Centro di riabilitazione Montessori di Fermo ha una nuova casa. Dopo essere stata ospitata per anni negli spazi dell’ex Collegio Antonini, in via Visconti D’Oleggio, da questa mattina il Centro ha una nuova sede, che è stata infatti inaugurata, alla presenza di autorità e famiglie degli ospiti, in contrada Campiglione (zona San Claudio).

La struttura si compone di un Centro Ambulatoriale di Riabilitazione (C.A.R) che segue circa 200 persone (79 di Fermo, 120 circa dal territorio), da 0 a 18 anni, con disabilità neuromotorie (personale composto da un responsabile scientifico, che è neuropsichiatra infantile, la dott.ssa Antonella Monti, 1 fisiatra, 3 psicologi, 1 pedagogista, 4 logopediste, 4 psicomotriciste, 2 fisioterapiste) ed il Presidio di Riabilitazione Funzionale a ciclo diurno (P.R.F), che ospita 16 ragazzi dalle ore 9.00 alle ore 16.00 (seguiti da educatori professionali, Oss, infermieri professionali) per i quali ci sono percorsi fatti di terapie di psicomotricità, logopedia e possibilità di integrazione scolastica. La direzione sanitaria è affidata alla dott.ssa Verusca Gasparroni (che ha coordinato i lavori della mattinata) ed una direzione amministrativa guidata da Fiorella Traini.

Questo Centro è nato grazie ad una felice intuizione dall’allora sindaco, prof.ssa Brambatti, e sostenuta dai sindaci del territorio – ha detto nel corso della presentazione il Sindaco Paolo Calcinaro. Questo Centro è l’esempio di un percorso di buona politica: per esso è stato fatto un mezzo miracolo in quanto rischiava di rimanere impantanato a causa del Patto di Stabilità. Un grazie all’interazione di tutti, Regione, Asur, uffici comunali. Stiamo lavorando anche per il Centro Socio Educativo la Bottega delle Idee e per Montepacini”.

“Il Comune di Fermo nel 2016 – ha ricordato l’assessore ai Servizi Sociali Mirco Giampieri – su una spesa per i servizi socio assistenziali di circa 4.905.000 euro, in parte finanziati da trasferimenti regionali e per circa 2 milioni di euro da risorse del bilancio comunale, ha destinato ai servizi e alle attività in favore dei soggetti disabili circa 1.830.000 euro, cioè oltre il 37% della spesa complessiva. Siamo riusciti a dare risposte concrete a circa 520 situazioni di disabilità”.

“Il pensiero e l’attenzione per la disabilità sono il grado della civiltà – ha detto nel corso degli interventi il Prefetto Mara Di Lullo. Ed è ammirevole che si sia potuto realizzare un’opera pubblica come questa in questo periodo”.

“Questo centro è una struttura di eccellenza per la qualità dei servizi resi ed ora si trova in una collocazione ideale e baricentrica per il territorio delle Marche Sud, anche per la vicinanza al nuovo ospedale che sorgerà” – ha aggiunto l’assessore al bilancio della Regione Marche Fabrizio Cesetti. “Dobbiamo sempre di più ragionare come un network di servizi ed essere sempre più al passo con i tempi” ha detto Giovanni Feliziani, responsabile dei Servizi di Integrazione socio-sanitaria dell’Asur Marche.

“La sanità non è solo ospedaliera ma, come testimonia questo Centro che lavora con l’Asur in convenzione da oltre 30 anni, guarda ai servizi del territorio nel loro complesso” – ha dichiarato il dott. Licio Livini, direttore dell’Area Vasta n. 4 di Fermo.

“Abbiamo vinto una battaglia ma non la guerra, c’è molto da fare, dobbiamo combattere per i diritti di questi nostri figli che sono i vostri figli” – ha detto a nome delle famiglie la sig.ra Giovanna Gaetani.

Nel corso della mattinata si sono succeduti anche gli interventi del sen. Remigio Ceroni, del dott. Vincenzo Rea, direttore del Distretto Unico del Fermano, del Dirigente del Settore Servizi Sociali del Comune Giovanni Della Casa che ha letto anche una poesia che ha scritto proprio per la nuova sede del Montessori e della dirigente dell’Isc Fracassetti Anna Maria Bernardini. Dopo la visita dei locali ed un momento musicale con gli ospiti della Bottega delle Idee coordinati da Marcelo Barissani, si è svolta la partita di calcio di beneficenza fra Soccer Dream Montepacini ed una rappresentativa Comune di Fermo-Servizi Sociali-Asur.

Il Centro Montessori di Fermo (che ha visto subito dopo il taglio del nastro, la benedizione impartita da Mons. Pietro Orazi, vicario dell’Arcidiocesi di Fermo insieme al parroco di Campiglione Don Luigi Traini), la cui finalità è quella della cura e del recupero dei minori affetti da disabilità fisica, psichica e sensoriale, è nato all’inizio degli anni Settanta, ispirato alla metodologia montessoriana.

BREVE STORIA DEL CENTRO MONTESSORI

Una struttura sorta grazie alla sensibilità della dott.ssa Lidia De Petris Chelli, neuropsichiatra infantile dell’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Fermo, che si era resa interprete del clima sviluppatosi in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta nei confronti delle situazioni di ricovero in ospedale psichiatrico, in particolare di quelle dei minori. L’Opera Pia Brefotrofio che aveva fin dall’inizio fornito i locali in cui la dott.ssa Chelli cominciò ad operare con un gruppo di volontari, ha assunto successivamente le funzioni e la gestione del Centro.

Per il fatto di essere dotata di una équipe medico-psico-pedagogica, e di agire in stretta collaborazione con la Medicina Scolastica gestita dal Comune di Fermo, dalla seconda metà degli anni Settanta si è sviluppata anche un’attività ambulatoriale sempre più strutturata, riconosciuta come Centro Ambulatoriale di Riabilitazione dall’attuale convenzione con l’ASUR regionale, accanto alla funzione semiresidenziale (oggi Presidio di Riabilitazione Funzionale a ciclo diurno, una delle due sole realtà di questo tipo esistenti nella regione Marche).

Nel 1988, Personale, beni e servizi del Centro vengono trasferiti al Comune di Fermo.

Nel 2014 la posa della prima pietra della nuova sede del Centro, a Campiglione, durante l’Amministrazione Brambatti. L’integrazione tra le attività del Centro diurno e quelle ambulatoriali è, pertanto, sin dalle origini, totale, perché anche se costituiscono due diversi settori e livelli di intervento, sono fortemente connessi per quanto concerne l’impostazione metodologica, il tipo di offerta terapeutica, il lavoro dell’équipe multidisciplinare, le direzioni amministrativa e sanitaria.


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