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Ruba un cellulare e punta il coltello
alla pancia di un giovane:
38enne incastrato dalla polizia


Il crimine colpisce, la polizia risponde, colpo su colpo. Con denunce, segnalazioni alla procura e arresti. Non è il titolo di uno di quei celebri polizieschi all’italiana degli anni ’70 in cui spopolavano Maurizio Merli e le note di Franco Micalizzi. Qui non si tratta di finzione cinematografica. Qui il problema è reale. E altrettanto concreta e diretta è la risposta della polizia. Ormai, infatti, con un innegabile giro di vite contro la criminalità, il commissariato di Fermo, tra blitz, presidi e indagini a tutto campo, ha reso un inferno la vita dei malviventi sulla costa, dalla droga alla prostituzione, passando per furti e rapine. Il Commissariato di polizia di Fermo nella prima mattina di oggi, infatti, ha dato esecuzione ad un provvedimento cautelare del divieto di dimora nei comuni di Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio, emesso dall’autorità giudiziaria di Fermo, nei confronti di A.A. 38enne di origini marocchine, perché ritenuto responsabile dei reati di rapina impropria e porto ingiustificato di un coltello a serramanico. Un’attività di minuziose indagini che hanno portato gli agenti del commissariato di polizia di Fermo guidato dal vicequestore Leo Sciamanna, a chiudere il cerchio sul 38enne.

Tutto parte la sera del 19 novembre quando gli agenti della squadra Volanti del commissariato sono intervenuti in un bar di Lido Tre Archi dove un giovane italiano, (un ragazzo di 22 anni del Maceratese) aveva pochi istanti prima subito un’aggressione e una rapina del telefono cellulare. Il ragazzo ha così raccontato ai poliziotti, giunti sul posto, che poco prima, verso le ore 23, mentre si trovava nel gazebo del bar, un cittadino di etnia africana gli aveva strappato di mano il telefono cellulare, marca Wiko.

A dx il vicequestore Leo Sciamanna

Il ragazzo aveva seguito l’autore del fatto all’esterno del locale chiedendogli la restituzione del cellulare. Ma A.A. per tutta risposta aveva estratto dalla tasca dei pantaloni un coltello a serramanico, con il quale aveva iniziato a minacciarlo, puntandolo all’altezza dello stomaco e intimandogli di andare via. E così il 22enne è stato costretto ad allontanarsi. Dopo poco sul posto è intervenuto anche un amico del giovane rapinato al quale quest’ultimo aveva indicato l’autore della rapina, il 38enne rimasto nei pressi. A nulla sono però valsi i tentativi fatti dall’amico della vittima per farsi restituire quanto sottratto.
Sulla scorta dell’intervento fatto dal personale della Volante sono state immediatamente attivate le attività d’indagine da parte dell’Anticrimine del commissariato che, presa visione delle immagini del sistema di videoripresa a circuito chiuso esistente nel bar, oltre ad avere conferma della versione così come raccontata dalla vittima, hanno riconosciuto, come autore della rapina impropria, proprio A.A. che, sulla scorta di questi elementi ed altri acquisiti nel corso delle indagini, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Fermo. Il Gip di Fermo, visti gli elementi probatori raccolti e facendo propria la richiesta del pm, ha così emesso nei confronti di A.A. la misura cautelare personale con il divieto di dimora nei comuni di Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio. Un altro episodio criminoso su cui la polizia mette la parola fine dimostrando tempestività, efficienza e costante monitoraggio del territorio, a partire proprio da quel rione “osservato speciale” che è Lido Tre Archi. A contribuire significativamente alla chiusura delle indagini indubbiamente anche la perfetta conoscenza dei luoghi e delle persone che gravitano a Tre Archi, e che purtroppo spesso si trovano da vivere grazie alla commissione di reati.

Giorgio Fedeli


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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