Lo smile con l’insegnante e filosofo Cesare Catà
di Andrea Braconi
Sicuramente sarà stata una delle espressioni più utilizzate in queste settimane di nevicate e scosse, tra uno spostamento in macchina ed uno scrutare fuori dalla finestra: Essumbó, un’espressione talmente radicata nel nostro territorio da spingere Martina Confaloni ed un gruppo di amici a crearne una comunità virtuale, attraverso una pagina Facebook, che però ha saputo mettersi in gioco di fronte alle emergenze con iniziative di solidarietà attraverso la vendita di singolari t-shirt.
Essumbò è una sorta di “filosofia per vivere meglio”: è proprio così, Martina?
“Sì, l’espressione marchigiana ‘essumbò’ può rientrare a tutti gli effetti nelle filosofie che hanno a cuore l’accettazione (non la ‘rassegnazione’…) e l’amore per la vita in ogni sua forma di manifestazione. Troppo? Forse lo è per chi non si è mai trovato a parlare con qualche anziano che ne fa un uso lodevole, chiudendo anche il più terribile discorso con questa parola magica. Sono certa che abbia effetti notevoli anche sulla salute, svolgendo un’azione rilassante e di decompressione dalla rabbia. E chi non lo ha mai usato può leggere le 3 opzioni indicate sulla pagina e provare.”
Con te c’è un t-shirt per ogni avvenimento.
“Diciamo che c’è un’espressione da creare se arriva l’ispirazione giusta. Con gli amici che partecipano alle iniziative e stiamo portando avanti stampe e consegne, ci divertiamo ‘dietro le quinte’ con smile personalizzati che a volte sbucano fuori anche da una sola parola scambiata su Whatsapp.”
Importante anche il vostro impegno dopo la sequenza sismica che ha messo in ginocchio l’area montana.
“Essumbó è nato scherzando e già questo dà un’impronta precisa all’intento che c’è dietro. Gli smile all’inizio erano solo un modo per ridere delle emoticon che erano state aggiunte su Facebook per affiancare il ‘mi piace’. Poi si è pensato di poter usare la cosa a sfondo benefico e ci siamo subito attivati. In fondo la vera storia dello smile americano va molto oltre le faccine che ormai tutti siamo abituati a vedere ogni giorno. La prima vendita temporanea della durata di un mese è stata fatta a favore dell’Associazione Onlus Clownterapia MagicaBula di Fermo e si è conclusa nell’aprile dello scorso anno. Subito dopo la prima scossa del 24 agosto, però, abbiamo deciso di attivarci di nuovo. Personalmente ho preparato nuovi smile da applicare sulle t-shirt, pensando di contattare il gruppo di instagramers e bloggers che avevano promosso #ripartidaiSibillini. Poi è arrivata la scossa di fine ottobre e c’è stato un attimo di sconforto iniziale e incertezza sul da farsi, se continuare o meno e in che modo. Anche perché tutti noi di Essumbó siamo vicini alle zone colpite e alcuni ne hanno risentito in prima persona. Ma raccolte le forze ci siamo stretti più convinti di prima e siamo andati avanti.”
A proposito di filosofia: tra i testimonial d’eccezione c’è anche un certo Cesare Catà.
“Ebbene sì! È stato molto divertente ideare uno smile su misura anche in questo caso. Cesare Catà ha accolto con entusiasmo il coinvolgimento e per il suo amore viscerale per i nostri Sibillini non ha potuto fare a meno di esclamare… ‘Essumbó!”
Nel salutare, e nel ricordare ancora una volta il dramma che l’intero centro Italia sta vivendo, Martina ci regala un’ultima frase, forse quella che riflette meglio lo spirito di tutto il progetto: “La gioia, la forza e il sostegno viaggiano su fili invisibili solo ai nostri occhi. Una semplice t-shirt può trasformarsi in uno di questi fili, non solo quando viene comprata ma anche quando viene indossata”.
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