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“Con le polemiche non si fanno gli interessi di Montegranaro”: dura risposta di Beverati sul centro storico

Per l’assessore Giacomo Beverati le polemiche sollevate da alcune associazioni di Montegranaro sulla situazione del centro storico (leggi qui) risultano fuori luogo. In particolare, Beverati punta l’indice contro Andrea Franceschetti, Presidente di Città Vecchia, definendo la sua posizione più vicina a quella di un partito di opposizione che non di un’associazione culturale.

“A mia memoria non ricordo in passato parole così aggressive polemiche verso le Amministrazioni che ci hanno preceduto – spiega Beverati – e non mi pare che meno di tre anni fa il centro storico versasse in condizioni migliori se proprio Città Vecchia, durante la campagna elettorale, convocò le varie liste e mostrò loro un reportage fotografico sullo stato di degrado del centro storico. Allora i toni erano più dialoganti verso tutti, anche verso chi aveva amministrato per lunghi anni. Pare anzi che il Presidente di Città Vecchia parli come un candidato alle prossime elezioni. Se lo facesse, peraltro, non sarebbe certo il primo.

È il momento di dire basta all’uso politico delle associazioni, che rimangono un’importante strumento di partecipazione, un corpo intermedio che rappresenta parte della società, certo non tutta, ma che non possono sostituirsi alle istituzioni e ai partiti.

Alle tre associazioni rivolgo un appello a ricondurre i toni ad un confronto pacato e, soprattutto, un invito allo studio dei procedimenti amministrativi che obbligano a passaggi burocratici purtroppo lenti e condizionati dalle emergenze, dalla carenza di personale e di risorse; studio delle modalità con cui, volenti o nolenti devono confrontarsi le pubbliche amministrazioni sia per selezionare soggetti adeguati all’attuazione dei progetti che per reperire fondi da destinare agli stessi. Nessun Comune ha mai utilizzato fondi propri per un’azione diretta sui centri storici, se non in misura minima in tempi di “vacche grasse”, figuriamoci oggi.

Ricordo pure che il progetto dei contratti di quartiere non sembra purtroppo aver invertito le cause del degrado del vecchio borgo; quel progetto avviato più di dieci anni fa, a valere su fondi regionali allora disponibili e da allora non più esistenti, vedeva una compartecipazione minima del Comune. E’ del tutto illusorio ed impossibile sul piano legale operare su vasta scala sul patrimonio privato. Su quello pubblico, pur nelle ristrettezze economiche, si sta facendo molto: una parte delle risorse per la sistemazione di Viale Gramsci sarà destinata alla Piazza; presto si provvederà all’avvio del restauro del Comune, che ricordo è parzialmente chiuso da vent’anni; altre opere minori verranno fatte, comprese alcune demolizioni mirate. La riapertura della Chiesa di San Serafino resta comunque prioritaria.

E’ preoccupante che taluni, invece di comprendere il gravame di lavoro aggiuntivo che il sisma ha causato ad uffici cronicamente poveri di personale e fare quadrato con spirito di squadra, si abbandonino alla polemica faziosa. Se le tre associazioni vogliono collaborare la porta è aperta, ma cessino questi eccessi da campagna elettorale. Lo ribadisco: così non si fanno gli interessi di Montegranaro.”


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