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VERSO IL MICAM
Sindaci in prima linea:
“Vicini ai nostri imprenditori”

CALZATURE – L'impegno degli amministratori dei Comuni del distretto, che saranno presenti all'83a edizione della principale manifestazione internazionale di settore

di Loredano Zengarini e Andrea Braconi

Sanno che non è dai loro uffici che può uscire la ricetta per risollevare le sorti del comparto calzaturiero, ma che la partita si gioca altrove. Sanno anche che con le sempre più scarse risorse a disposizione è diventata un’odissea persino garantire servizi essenziali nei territori di competenza. Però sono sempre lì, accanto agli imprenditori che cercano di resistere e che sperano in un esito positivo del Micam. Sono i sindaci di quei Comuni con la maggiore incidenza di aziende del settore, che si preparano (quasi tutti) a partire per Milano, dove domenica si aprirà l’83a edizione della principale manifestazione internazionale di settore.

PAOLO CALCINARO (Sindaco di Fermo)

“Siamo sulla continuità di quanto ho già visto nelle scorse edizioni: è dura, ma si cerca di aggrapparsi ai segnali positivi, tipo quello sulla produzione industriale dello scorso dicembre che è uscito oggi. Personalmente devono essere grato ai tantissimi operatori del territorio, non solo per quello che fanno quotidianamente, anche per il bel rapporto che si sta instaurando con il Comune di Fermo”.

Per Calcinaro (che per altri impegni istituzionali non potrà recarsi a Milano, delegando l’assessore Mauro Torresi) gli enti locali hanno un ruolo importante in questo scacchiere. “Va bene fare lobby sull’internazionalizzazione, ma in tanti modi i Comuni possono cercare di agevolare chi vuole andare avanti: pensiamo agli sportelli unici, che una volta potevano essere visti con un occhio particolare ma che invece possono essere strumenti che le stesse Amministrazioni possono utilizzare per sostenere le aziende. Le modalità per agire concretamente ci sono, ma in questo momento serve la volontà di farlo”.

NAZARENO FRANCHELLUCCI (Sindaco di Porto Sant’Elpidio)

“Al Micam la nostra presenza ci sarà anche quest’anno, come c’è sempre stata. Saremo lì per ascoltare non le esigenze, per quelle le abbiamo già abbastanza chiare, più che altro cercheremo di capire come sta andando il mercato e avere un riscontro sulla funzionalità nel partecipare a fiere come queste. Ciò che viene fuori da qui spesso è indicativo di quello che sarà il clima economico della città, considerato che tradizionalmente abbiamo circa 40 aziende che partecipano”.

Da Franchellucci arriva anche un’analisi sulle iniziative in corso, dai Consigli comunali aperti ai tavoli intersettoriali di carattere provinciale. “Penso che ognuno debba svolgere le proprie competenze. Il nostro approccio è sempre stato quello di rimettere questa attività alle associazioni di categoria, come Confindustria e CNA, e alla Camera di Commercio. I Comuni possono fare da cassa di risonanza, ma sicuramente non devono sostituirsi a chi ha questo ruolo”.

ALESSIO TERRENZI (Sindaco di Sant’Elpidio a Mare)

“Non mancherò a questa edizione del Micam – spiega Terrenzi – perché i nostri imprenditori, che sono sempre in numero cospicuo, hanno bisogno anche della nostra presenza. Sono persone che ce la mettono tutta e in questa lunga fase di crisi stanno dimostrando un grande coraggio. Va elogiato il grande lavoro fatto da Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici, che a Milano porterà anche grandi firme, come la Tod’s. Sono scelte che stimolano anche le piccole e medie imprese e che garantiscono loro una maggiore visibilità”.

Sul ruolo dei Comuni il primo cittadino elpidiense è chiaro: “Un ente locale potrebbe anche dare un incentivo per partecipare ad una fiera, pur se con grandi sacrifici, ma non è questo che cambia le cose, quello è un costo che comunque un’azienda mette già nel proprio bilancio perché è fondamentale partecipare a questi eventi. C’è bisogno però di passaggi più importanti e a livello più alto di quello di un Comune: serve una defiscalizzazione, serve chi ragioni in ambito governativo ad una strategia complessiva, anche perché la crisi non riguarda solo questo settore”.

EDIANA MANCINI (Sindaco di Montegranaro)

“Andremo al Micam insieme al vicesindaco Ubaldi e all’assessore Beverati – rimarca la Mancini – come è doveroso essendo la cittadina del distretto che vanta il maggior numero di espositori. Con la nostra presenza intendiamo portare la solidarietà ed il sostegno alle aziende presenti. Proprio ieri abbiamo fissato una serie di incontri con i consiglieri di minoranza (in precedenza l’Amministrazione aveva incontrato le associazioni di categoria) per individuare i punti della mozione che poi sarà portata in Consiglio nel corso dell’assise comunale aperta ed atta a sensibilizzare la politica nazionale ed il Governo sulla situazione di crisi che attraversa il settore. Consiglio che si terrà a marzo, probabilmente dopo la serie di fiere del settore che ci auguriamo portino nuova linfa alla produzione calzaturiera locale, che rimane un eccellenza da proteggere”.

MOIRA CANIGOLA (Sindaco di Monte Urano)

“La situazione è cambiata moltissimo, diverse ditte non ci sono più e hanno chiuso, altre sono diventate terziste di marchi importanti. La situazione – afferma il sindaco, che ricopre anche la carica di presidente della Provincia di Fermo – ci preoccupa perché il nostro livello di vita è tutto basato sulla calzatura ed è difficile da sostituire con altri settori. In questo modo si rischia di disperdere un patrimonio artigianale non indifferente. Ci sono però belle realtà che vanno sostenute. In che modo? “Occorre offrire servizi, possibilità, agevolare l’attività di chi è rimasto e di chi vuole intraprendere questo tipo di professione. Nell’ultimo periodo siamo rientrati nel progetto di stesura della fibra ottica in tutto il Comune ed è un aiuto fondamentale per le imprese. Poi possiamo promuovere la città ed il suo territorio, non solo come luogo di calzature ma anche a misura d’uomo, dove sfruttare altre energie: tutti elementi che possono stimolare lo sviluppo imprenditoriale, soprattutto per i giovani”.

GIUSEPPE BARBABELLA (Sindaco di Torre San Patrizio)

“Rientro proprio ora da un periodo nel quale ho avuto un problema di salute e quindi non posso intraprendere viaggi: per questo motivo non sarò presente al Micam – annuncia Barbarella -. A Torre San Patrizio sono rimaste poche aziende, purtroppo la crisi ha fatto le sue vittime. Per questo ringrazio vivamente chi è rimasto e ha creduto nel territorio. Voglio essere onesto e non voglio riempirmi la bocca, ma i convegni alla fine portano ben poco: purtroppo con i Comuni ridotti allo stremo noi come Amministrazione non possiamo fare molto da soli, non è uno sfogo, ma la realtà delle cose. Se iniziamo ad unirci le cose cambiano: ben vengano, quindi, iniziative intercomunali alle quali non farò mancare il mio appoggio, con le Amministrazioni degli altri centri del distretto calzaturiero unite per raggiungere lo scopo sicuramente otterremmo maggior attenzione a livello nazionale.”


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