Giovedì al Super8 di Campiglione:
la vita di Neruda arriva sul grande schermo

 

 

Neruda. Titolo secco e, anche per questo, ancor più significativo del film diretto dal regista cileno Pablo Larrain. Al Super8 di Camiglione di Fermo, giovedì 23 febbraio, nella rassegna d’autore.
Siamo dinanzi alla biografia del poeta cileno, scrittore, senatore, politico comunista che scelse l’esilio per sfuggire alla prigione nel suo paese.
La storia è un affresco che si srotola all’inizio del secondo dopoguerra quando il governo di Gabriel Gonzalez Videla, «eletto grazie ai voti della sinistra, sceglie di abbracciare la politica statunitense e di condannare il comunismo alla clandestinità».
Pablo Neruda diventa il ricercato numero 1.
Neruda è stato un’icona negli anni 70 e 80. Le sue poesie e il suo volto venivano affissi nelle camerette degli studenti universitari. I tazebao della Contestazione ne avevano fatto un’icona.

Un film che rimette a tema storie dolorose, ma anche testimonianze forti. Con un rischio che, cadute le ferree ideologie, si faccia fatica a pensare le dittature, il sangue, le persecuzioni, la mancanza di libertà.
Imbambolati nelle seconde vite virtuali, il mondo sfugge e con esso le sue contraddizioni. Che tanti, ormai, non colgono più.


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