La ricchezza storica della necropoli di Belmonte e il teatro dei Vicolo Checov

BELMONTE PICENO - Appuntamento sabato 25 febbraio alle ore 21 al Teatro Don Bosco. Grazie alla collaborazione con il Comune guidato dal sindaco Ivano Bascioni, alle 20.30 si svolgerà una visita guidata gratuita al Museo Archeologico Comunale

Musica, improvvisazione e archeologia sono i tre elementi che caratterizzeranno il ritorno nelle Marche del tour di Vicolo Cechov. La scuola nazionale di improvvisazione teatrale romana presenterà uno spettacolo abbinato ad una visita guidata al Museo Archeologico di Belmonte Piceno in collaborazione con il Comune. Vicolo Cechov ha sede a Civitavecchia ma è itinerante in tutti i teatri italiani. Ad ottobre e gennaio era già stata nelle Marche dove torna insieme al trio di improvvisatori che ha avuto successo in teatri di tutta Italia: i “The Barber Bros”.
Durante lo spettacolo di sabato sera, imprevedibile e completamente improvvisato, il pubblico sarà assoluto protagonista, chiamato a proporre spunti, suggerimenti ed emozioni che gli attori Roberto Rotondo, Fabio Astolfi, Max Vellucci e la special guest di casa, il Maestro Adriano Brando Alessandrini, useranno in scena per costruire le loro storie dal nulla, davanti ai loro occhi. Prima però aprirà le le porte il Museo archeologico dei Piceni inaugurato nel borgo nella media valle del Tenna a ottobre 2015. Finanziato all’interno di un progetto intercomunale denominato Archeocultura, con capofila Falerone, il museo comprende diversi oggetti, documenti storici d’archivio e fotografie d’epoca, accompagnati da un inquadramento scientifico moderno che mette in rilievo le particolarità dei ritrovamenti provenienti dagli scavi effettuati presso la necropoli situata nel territorio di Belmonte, ora non più visibile. Curiosità e interesse destano i “torques” con teste umane stilizzate e a pigna, cavalieri su anse d’impasto, elmi piceni e greci, vasi di bronzo greci, etruschi ed umbro-piceni, morsi equini, fibule tra cui anche alcune con nuclei d’ambra, amuleti, pettorali e pendagli che riflettono la ricchezza storica del borgo di origine picena.

(A.G.)


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