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Salvaguardia della cripta di Sant’Ugo, primo sopralluogo della soprintendenza

La mutazione virale dei colori dell’affresco del 600 che era stato restaurato negli anni 60, sarebbe da addebitare anche al cambiamento del microclima della cripta.


di Loredano Zengarini

Si è svolto ieri un sopralluogo dell’ ispettore della Soprintendenza di Urbino, Claudio Maggini storico d’ arte. Accompagnato dal parroco Don Sandro Salvucci e dai rappresentanti di Arkeo Graziella Marziali (presidente), Guido Eugeni (vicepresidente) e Luca Craia. In loro compagnia anche l’ ingegnere Giovanni Leonardi, montegranarese, che Luca Craia ringrazia per l’ impegno profuso per tutelare il patrimonio cittadino.

I problemi della polvere che si accumula lungo il perimetro murario, si ipotizza che provengano dal cambiamento del microclima nella cripta dovuto al ritorno dell’ attività ecclesiastica nella chiesa superiore di SS. Filippo e Giacomo, ma anche allo svuotamento della grotta adiacente alla cripta, che dopo i rilievi fatti dal gruppo speleo CAI di Fermo sul patrimonio sotterraneo di Montegranaro, era stata trovata completamente allagata e quindi successivamente dotata di una pompa automatica per lo svuotamento.

Anche la mutazione virale dei colori dell’ affresco del 600 che era stato restaurato negli anni 60, sarebbe da addebitare anche al cambiamento del microclima della cripta. Questo cambiamento avrebbe favorito il proliferare di funghi e muffe che hanno attaccato l’ affresco.

Nell’ immediato si è deciso di installare una centralina di rilevamento per misurare le variazioni del microclima all’ interno della Cripta di Sant’ Ugo per verificare con dati certi queste ipotesi. Nel contempo verrà incaricato un tecnico specializzato nel restauro per prelevare un micro campione dell’ affresco per analizzare nello specifico cosa ha attaccato ed intervenire di conseguenza. Interventi che prevedono un cospicuo impegno economico a partire dalle sole verifiche e soprattutto in vista del recupero che si dovrà fare in futuro una volta accertate le cause. Intervento fondamentale per salvaguardare un patrimonio unico ed inestimabile per Montegranaro come lo è la Cripta di Sant’ Ugo. Per questo Arkeo si augura che la comunità montegranarese sostenga queste azioni anche semplicemente lasciando una piccola donazione nel corso delle aperture domenicali alle visite della Cripta.


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