Il caso Tastingmarche.com,
quando l’e-commerce esce dal virtuale
e vive insieme ai produttori

“Pozzate esse benedette!”. È la frase che Erica Lorenzini e le sue colleghe si sono sentite rivolgere a inizio anno, quando i conti correnti dei produttori delle aree colpite dal terremoto hanno visto movimenti importanti grazie ad un’ondata straordinaria di solidarietà. E mai come in quel caso il dialetto è stato capace di far trasudare tutta la gratitudine da parte di chi, nonostante il dramma, ha trovato una sponda in un qualcosa (e in qualcuno) che soltanto fino a poche settimane prima sembrava di una dimensione parallela, distante anni luce dalla loro quotidianità.

Quella dimensione altro non era che il web. E quel qualcuno aveva la voce e il volto di quattro ragazze che da 4 anni curato un sito di e-commerce di prodotti tipici marchigiani.

Tastingmarche.com è un racconto delle Marche – ha spiegato Simone Giaconi, editore, che ha ospitato la presentazione del portale all’interno del suo spazio a Tipicità – e di tutte quelle esperienze che gravitano in questa nostra terra”.

L’obiettivo ambizioso di Tastingmarche, come ha racconto la stessa Lorenzini, era e resta quello di portare il buono delle Marche fuori regione. “Abbiamo creato una vetrina importante, dove raccogliamo il meglio dell’enogastronomia regionale. Noi raccontiamo storie di prodotti e produttori e, attraverso queste realtà, raccontiamo la nostra regione”.

Si definiscono pioniere, consapevoli di essere andate a parlare di digitalizzazione di prodotti e di nuovi canali sulla rete a chi ignorava tutto questo. “E per farlo ci vogliono le persone, fondamentali per legare il territorio al web. Conosciamo tantissimi produttori, in tutte le Marche, da Macerata Feltria a Spinetoli: fa parte del nostro lavoro, conoscersi, piacersi e capire come lavorare insieme”.

Mentre in tanti si gettano senza preparazione e competenza nel mondo dell’e-commerce, loro continuano a studiare, ad aggiornarsi e a sviluppare progettualità. “In questa fase stiamo combinando l’attività online con quella offline e questo aspetto si è amplificato dopo il 24 agosto, quando il terremoto ha sconvolto la vita della persone. Da quel momento ci siamo trovate ad essere destinatarie di richieste di aiuto e dopo le prime telefonate per capire se tutti noi, staff e produttori, stessimo bene, ci è venuto spontaneo chiederci cosa potessimo fare”.

E a loro quegli imprenditori feriti hanno detto solo una cosa: “L’importante è andare avanti, dateci una mano, adesso più che mai, a lavorare”. E quindi quel computer, visto con sospetto, è diventato uno strumento imprescindibile. “Mentre prima eravamo viste come quelle che vendevano sul pc, dopo siamo diventate quelle che ‘forse le cose che fate voi adesso sono più utili’. E questo è accaduto prima con i nostri fornitori storici e poi con quelli arrivati, grazie al passaparola e alla serietà che avevamo dimostrato nel tempo. Abbiamo deciso di ampliare e di dare la possibilità a chi aveva bisogno di vendere alcune cose fuori dalle Marche attraverso il progetto ‘Dal cuore dei Sibillini’. E il racconto è diventato fondamentale, sia all’interno del sito dove abbiamo un nostro piccolo blog, sia con i canali social”.

Resta un piccolo rammarico. “Forse quello che non siamo riusciti a fare bene è far passare il messaggio di ciò che veramente stavamo facendo. Ecco, forse non l’abbiamo raccontato al meglio, però lo abbiamo fatto e lo stiamo continuando a fare, con la stessa passione”.

A curare i contenuti, sempre nuovi ed originali, è Susanna Marinozzi. “I nostri produttori non sono abituati a tutte le nostre domande, ma per noi questo passaggio è fondamentale per poter raccontare quello che fanno. Tra ottobre a dicembre c’è stata tantissima voglia di solidarietà e di aiuto. Noi siamo state aiutate da tanti blogger e da altri canali che hanno veicolato il nostro messaggio. Ci sono tantissimi episodi, messaggi ed email che descrivono tutto questo. Ed è bello, quasi vitale, poter star vicino al cliente che ti chiede, vuole sapere quello che succede e mostra il proprio desiderio di aiutare in maniera concreta chi è in difficoltà”.

E adesso? “Cerchiamo di mantenere alta l’attenzione – conclude Lorenzini – e lo facciamo anche collaborando con realtà importanti come la redazione di Travel News 24 per la rubrica Travel Food, per la quale produciamo gratuitamente contenuti legati a tradizioni ed enogastronomia del nostro territorio. Mettiamo a disposizione le nostre professionalità per fare in modo che fuori dalle Marche si parli delle Marche. E poi fatemi dire che grazie a questo lavoro noi che siamo digitali abbiamo imparato tutto ciò che avviene giorno dopo giorno nella vita cosiddetta normale: quando si pianta, quando si raccoglie e tanto altro ancora. Per noi i produttori sono vere e proprie perle, che vanno infilate in una collana e strette insieme. Altrimenti da sole si perdono, come succederebbe ad ognuno di noi”.


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