Concorso di poesia e lavoro domestico: il punto sul lavoro fatto da Anmil

di Alessandro Giacopetti

“Da oltre 70 anni l’associazione ANMIL si occupa della tutela degli infortunati e dei familiari delle vittime sul lavoro. Ha 400 mila iscritti a livello nazionale e un gruppo donne molto attivo. Quello locale, in occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, ha voluto organizzare una conferenza stampa di presentazione della propria attività. Due le iniziative fondamentali: un concorso nazionale di poesia e uno studio sui rischi legati al lavoro delle donne nel settore domestico con un focus particolare su colf e badanti”. Lo ha detto stamattina il presidente territoriale ANMIL, Gabriele Coccia.

E’ stato il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro a ricordare che “continua la collaborazione con l’ANMIL iniziata quando ero assessore. Gli infortuni sul lavoro hanno visto un calo dovuto all’abbassamento del numero di posti di lavoro, pertanto non voglio essere trionfalistico ma preoccupato per la evidente difficoltà di trovare lavoro sperimentata da molti. Il sisma ha aggravato la situazione portando alla chiusura imprese che non sono riuscite a reggere. L’edilizia – ha proseguito il sindaco di Fermo – è un settore particolarmente sensibile quando si parla di infortuni sul lavoro e quando partiranno i lavori di lavori di ricostruzione e restauro sveglieranno ditte che finora erano in sonno per carenza di commesse. E’ indispensabile che si trovino pronte ad affrontare tale momento e con manodopera formata e dotata di tutti i sistemi di sicurezza”.

Dopo di lui il Prefetto di Fermo, Mara di Lullo ha aggiunto che “la problematica degli infortuni sul lavoro è collegata alla ripresa della attività edilizia dopo un momento di stop. Ciò può causare nuovi infortuni. Noi dovremmo tendere ad avere un rischio incidenti zero, pur sapendo che, ovviamente, non è possibile raggiungerlo. Le donne – ha proseguito il Prefetto di Fermo – sono esposte a gravi rischi, ad esempio quelle che lavorano nelle fabbriche e che svolgono, oltre al proprio lavoro, un sovraccarico dovuto alle mansioni da svolgere a casa”. L’attenzione del Prefetto si è poi spostata su “chi fa i turni negli ospedali e nel settore della sanità. Compresa la realtà delle badanti, che sfugge ai controlli per vari motivi e su cui si dovrebbe soffermare maggiormente. In altre parti d’Italia – ha concluso Mara di Lullo – ci sono situazioni gravi di sfruttamento della manodopera nel settore agricolo da parte di aziende senza scrupoli. Fortunatamente non nel Fermano”.

Moira Canigola, presidente della Provincia di Fermo, ha definito “essenziale la sicurezza nei luoghi di lavoro, cosa che implica in sé un diritto essenziale: quello del lavoro che invece a volte manca e quando c’è, in alcuni casi risparmia sulla sicurezza o sulla preparazione della manodopera. Spesso le donne subiscono una distinzione di genere sia per quanto riguarda la sicurezza sia per la retribuzione. Oltre al lavoro retribuito – ha aggiunto la presidente provinciale – c’è anche il lavoro domestico che influisce sul rendimento. La conciliazione tra tempi di vita e di lavoro deve contemplare questo. In occasione dell’8 marzo, festa della donna, è importante ricordare la necessità per la donna di essere sullo stesso piano dell’uomo”.

Ad introdurre il concorso di poesia è stata Maria Pia Azzurro, coordinatrice del Gruppo Donne ANMIL: “Il secondo concorso di poesia si intitola Lavoro Insicuro, Riflessi negli Sguardi delle Donne, per raccontare gli infortuni al femminile e riflettere le relative conseguenze. Le poesie verranno giudicate da una giuria. Il concorso nasce dal fatto che infortuni e malattie professionali riguardano molto spesso le donne: abbiamo focalizzato l’attenzione su colf e badanti il cui lavoro è svolto tra mura domestiche. Bisogna – ha concluso Maria Pia Azzurro – calibrare le norme antinfortunistiche a seconda del genere, perché gli incidenti che capitano alle donne sono diversi da quelli che capitano agli uomini anche per via della diversità nella conformazione fisica”.

E’ stata quindi Simona Baldassarri dell’Inail a fornire le cifre degli infortuni 2015: su 1574 incidenti denunciati in provincia di Fermo, 579 riguardano donne; 5 quelli mortali, tutti uomini. Su 682 malattie professionali denunciate nel Fermano, 329 riguardano donne. “Dietro ogni dato c’è una vita che viene stravolta e subisce metamorfosi per fronteggiare nuove situazioni”.

Quindi è stata la volta della testimonianza di Claudia che 15 anni fa ha avuto un incidente stradale. “Durante un viaggio di lavoro ho avuto un incidente a causa del quale ho perso 4 dita della mano destra, e io sono destra. Sono scampata a un incidente mortale visto che l’auto si è capovolta sulla corsia di sorpasso dove sopraggiungevano altre auto. Oggi ho delle protesi. All’inizio è stata dura per quanto vi siano incidenti peggiori. Dal punto di vista morale è stato difficile perché avevo 30 anni e ci ho messo del tempo per riprendermi, ma mi sono riequilibrata con tenacia. Dopo un anno di sconforto, ho avuto un’altra chance di vita. Invito chi ha avuto un incidente su lavoro a elaborare il lutto e ricominciare a vivere”.

La dirigente del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro Area Vasta 4 Asur Marche, Dott.ssa Antonietta Sollini ha specificato che “nel nostro territorio non è presente l’industria pesante e quindi il rischio di gravi infortuni è ridotto. E’ altresì assente il caporalato. In agricoltura negli anni 2000 abbiamo assistito ad una forte riduzione degli infortuni a seguito della normativa che ha obbligato all’adeguamento del parco macchine e della relativa vigilanza. Non registriamo nell’ultimo decennio incidenti gravi su donne, in maggioranza si stratta di incidenti stradali. I problemi più gravi sono la mancanza di lavoro e di pari opportunità. I pericoli risiedono nel lavoro domestico e negli incidenti stradali che sono in crescita”.


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