La coreografia dei supportes canarini domenica a Recanati
FERMO – Quando si incontrano la squadra che ha fatto più punti fuori casa (la Fermana con 23 alla vigilia) e quella che ha la peggiore difesa casalinga (la Recanatese con 19 gol subiti al “Tubaldi” prima di domenica) il risultato prima della sfida sembra scontato. Difatti l’esito del campo sembra aver dato ragione a questa previsione, invece chi ha visto la partita può testimoniare come la capolista abbia trovato più difficoltà ad imporre il gioco rispetto ad ogni altro incontro di questa lunga serie positiva. Anche l’Agnonese, sette giorni prima, nel primo tempo aveva irretito i gialloblù, in grado però nella ripresa di imporre i propri valori.
Gli avversari cominciano a prendere le misure di Petrucci e D’Angelo, di solito le principali fonti di pericolo. A Recanati i due terribili esterni hanno avuto meno libertà; in particolare Sabatucci ha intuito ogni singolo movimento di Petrucci e non è valsa nemmeno l’inversione di fascia. La gabbia preparata da mister Soda ha funzionato bene fino alla mezz’ora della ripresa, ma alla fine i “leopardiani”, al primo vero errore, sono stati colpiti dall’altra premiata ditta Molinari & Cremona.
Rabona di Molinari in Fermana-Recanatese al Recchioni, durante il match di andata
Il bomber argentino ha messo a segno il suo 13° centro stagionale (compreso quello in Coppa contro la Cremonese) e il 242° in carriera (solo in campionato).
Antonio Soda (toh chi si rivede: era compagno di squadra di Flavio Destro nel Catanzaro 1984/85 assieme a Pino Lorenzo, l’anno prima avversario della Fermana con la maglia del Cesenatico), dopo il suo subentro, ha fatto risalire la Recanatese dall’ultimo al quartultimo posto. Il distacco dalla quintultima però è uguale a quello tra Fermana e Matelica, 8 punti.
Flavio Destro ha sempre diverse alternative in rosa e a livello tattico nonostante l’organico sia decimato da infortuni (domenica out Urbinati e Misin, che dovrebbero riprendere in settimana, oltre a Bossa, che dovrà operarsi al crociato del ginocchio destro) e da continue squalifiche (quella canarina è tra le formazioni con più giocatori fermati dal Giudice Sportivo, adesso è toccato a Margarita). Tutti si adattano all’occorrenza in diversi ruoli, e si aiutano tra di loro in campo: c’è sempre un compagno libero che si propone. In ogni caso è evidente che quando la rapidità e il fiuto del gol di Molinari sono affiancati dalla fisicità di Cremona, le cose cambiano. Per ora la “coppia del gol” è stata utilizzata come carta di riserva da giocarsi solo nella ripresa; probabile che il trainer continuerà così.
L’affiatamento e la compattezza del gruppo di giocatori, plasmato anche grazie alle capacità di Destro, fanno il resto. Emblematica la scena di Bossa che, pur di festeggiare assieme ai compagni sotto ai tifosi dopo la fine, ha scherzosamente lanciato verso gli spettatori una stampella, quasi da moderno Enrico Toti.
La serie positiva e l’imbattibilità della Fermana si allunga a 13 partite (considerando i due rinvii di novembre); il miglior attacco resta quello del Matelica, prossimo avversario a Fermo, anzi, la differenza aumenta di una rete dopo l’ultimo turno. La sosta di domenica prossima arriva a pennello per recuperare i due infortunati. Poi arriverà al “Recchioni” il Matelica, alla Fermana basterà mantenere invariato il vantaggio di 8 punti, quando mancheranno 7 gare, ma di questo c’è ancora tempo per parlarne. Il difensore arrivato in prova una settimana fa sembra non abbia superato il test; se ne saprà di più nei prossimi giorni.
Una parola a parte meritano i tifosi: quest’anno i supporters gialloblù sono i più numerosi in trasferta di qualsiasi altra tifoseria di D, e anche di molte di Lega Pro. La squadra di Destro ha giocato in casa quasi ovunque. A Recanati il piccolo settore ospiti del “Tubaldi” – come da previsione – non è stato sufficiente tant’è che un po’ di tifosi sono stati messi nella scarpata esterna (con polemiche iniziali) mentre altri sono andati nel settore dei recanatesi, senza problemi, vista l’assenza di qualsiasi rivalità. Nella prossima trasferta (Campobasso) lo spazio abbonderà.
Paolo Bartolomei
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