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Tartufo nero pregiato dei Sibillini al centro di Diamanti a Tavola

AMANDOLA - Sabato 11 e domenica 12 marzo nuova edizione per Diamanti a tavola, festival del tartufo nero pregiato e dei prodotti tipici dei monti Sibillini

di Alessandro Giacopetti

L’edizione 2017 è stata presentata ufficialmente oggi in conferenza stampa, presso la sala Giunta della Provincia di Fermo. Il programma completo della due giorni, era già stato anticipato qualche giorno fa da Cronache Fermane.
La presidente provinciale Moira Canigola ha detto: “Nonostante l’ente Provincia sia spogliata da funzioni importanti come la promozione territoriale, credo che, invece, svolga ancora un ruolo importante per far conoscere e valorizzare territorio. Abbiamo un’area montana ricca di tartufi definiti diamanti perché pregiati, ma c’è anche la cornice naturale e artistica di pregio che circonda la città di Amandola. Quindi Diamanti a Tavola permette una conoscenza del tartufo sia dal punto di vista della tradizione che dal punto di vista della degustazione”.

Adolfo Marinangeli, sindaco di Amandola ha specificato che “la manifestazione è fatta collaborando con i cavatori, non con i commercianti per questo il prodotto è a chilometro zero, anzi a metro zero. Ciò gli conferisce particolare valore. L’abbiamo voluta fortemente perché è un segnale per rialzare la testa e ripartire dopo la tragedia del sisma. E’ la prima edizione incentrata sul tartufo nero pregiato dei Sibillini, visto che le edizioni precedenti riguardavano il bianco”.
Poi il sindaco Marinangeli ha fatto un passo indietro per ricordare che “la scorsa settimana ero in giro con una delegazione amandolese attraverso 10 Comuni della Lombardia, nel legnanese e milanese portando prodotti tipici. I due pulmini sono stati svuotati e i produttori che sono venuti hanno venduto tutto. Gli amministratori lombardi – ha proseguito il sindaco Adolfo Marinangeli – ci hanno promesso che quest’estate verranno da noi e questo è importante. Rappresentano un territorio con 150 mila persone circa”.

Alberto Mandozzi, presidente Associazione Tartufai (ATAM) ha ricordato che Diamanti a tavola “è diventata un punto di riferimento delle manifestazioni sul tartufo nelle Marche del sud e l’unica relativa al tartufo bianco in questo territorio. E’ fatta dai produttori e cavatori, cosa che garantisce che i tartufi vengono dalle nostre zone. Quest’anno siamo passati dal bianco al nero. Il tartufo bianco di trova dalla fascia pedemontana fino ai comuni di Montegiorgio e Montegranaro, lungo i corsi di acqua. Il tartufo – ha spiegato ancora Alberto Mandozzi – sta diminuendo di quantità perché necessita molte cure ed è sensibile all’inquinamento e allo spopolamento della fascia agricola pedemontana. Sabato 11 marzo alle 16 presso la sala Consiliare del Comune di Amandola abbiamo organizzato il convegno ‘Ripartiamo dalla terra’, incentrato sul diamante nero, nome dato al tubero dal compositore Gioacchino Rossini, goloso di tartufi. In natura il bianco spontaneo regge di più mentre il nero è praticamente scomparso ed è praticamente solo coltivato. Il tartufo bianco, invece, non può essere coltivato. Nella Provincia di Fermo l’area di coltivazione più importante è a Montefalcone Appennino, il Comune europeo con il più alto rapporto tra superficie coltivabile e coltivazione di tartufo (oltre il 70%). Nel mondo, dal punto di vista culinario – ha proseguito Mandozzi dell’ATAM – il tartufo nero è più conosciuto e più usato, perché le quantità sono maggiori. Oltre all’Italia, altri paesi produttori di nero pregiato sono Francia, Spagna, Portogallo, Israele, Australia, California. Ora ci stanno provando anche in Cile. C’è una grande richiesta a livello globale, tanto che i tartufai hanno molti ordini e forse non hanno bisogno neanche di farsi promozione”.

Giuseppe Pochini, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Amandola: “dopo l’autunno drammatico e dopo 19 edizioni avevamo provato a mettere in piedi la manifestazione a novembre. Poi abbiamo voluto ripartire a marzo con l’edizione zero dedicata al nero. Abbiamo 100 posti letto disponibili e attività ricettive sicure ad Amandola, – ha detto il vicesindaco Pochini – per questo vogliamo lanciare il segnale che il turismo nell’entroterra ha tutte le sicurezze e le condizioni necessarie a ripartire. Abbiamo lasciato il titolo Diamanti a Tavola perché è una manifestazione oramai conosciuta ma è chiaro che i prodotti presenti non saranno gli stessi dopo lo spostamento da novembre a marzo, quindi dalla stagione autunnale alla primavera. Oltre al tartufo nero pregiato ci saranno i prodotti tipici come miele, marmellate, affettati, che arrivano da aziende del territorio del cratere. E’ giusto far lavorare tali aziende anche se hanno condizioni di difficoltà per offrire loro l’opportunità di ripartire”.


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