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Folgore Veregra, il bilancio
della giovane rosa

FALERONE – Zero punti, 10 gol fatti, 83 subiti. Sono queste le desolanti statistiche della Folgore Veregra 2016/17 che, sconfitta per l’ennesima volta (nell’occasione 0-2 in casa dal Camerano) sabato scorso ha ricevuto la matematica certezza di salutare il massimo circuito regionale dilettantistico. Una società, l’originaria Folgore Falerone, fondata esattamente nel 1957. Al sessantesimo anno di vita, pur passando per alcune lievi trasformazioni del sodalizio in Folgore Falerone Montegranaro prima, e Folgore Veregra poi, ecco l’amaro schiaffo del campo e la seconda retrocessione consecutiva.

La squadra di inizio stagione

Il rammarico aumenta al confronto con il tempo recente, datato poco meno di anno fa, che vedeva splendere l’allora 4-3-3 a trazione anteriore di mister Gigi Zaini niente meno che al quarto posto di Serie D esattamente al termine del girone di andata. Sono passati solo 15 mesi sul calendario, ma sembrano anni luce nel cuore degli sportivi vicini alle sorti gialloblù. Per sondare l’umore dei diretti protagonisti delle dinamiche sull’erba, ecco le parole del giovane centrocampista Riccardo Facci, a fungere da ambasciatore del pensiero nello spogliatoio.

Facci, considerando l’andamento generale di campionato era dunque inevitabile che si palesasse e presto la retrocessione. Ora che la sentenza è stata inappellabilmente emessa, come affronterete il resto della stagione?

“Nello spogliatoio c’è un pensiero unanime, vale a dire che continueremo a dare il massimo in ogni partita, come abbiamo fatto fino adesso, sempre, nonostante tutti i problemi”.

La rosa recente, a guida Gesuelli

Avete mai pensato nel corso del torneo di mollare? Se si, cosa vi ha tenuti insieme?

 “Nonostante lo scoramento che poteva starci benissimo no, non lo abbiamo mai pensato. Siamo rimasti uniti grazie alla forza di volontà, alla voglia di dimostrare ed all’unione tra noi compagni, elementi che ci hanno portato avanti anche innanzi a tutte le difficoltà”.

 Senza entrare nelle dinamiche strutturali  per il risultato annuale, a vostro avviso cosa poteva fare di più il gruppo per limitare i danni?

 “Da parte nostra abbiamo umanamente fatto il possibile, se non addirittura dato sul campo il massimo”.

Saturnino Quinzi, Raffaele Gesuelli ed ora Emidio Oddi, quale mister vi ha insegnato o vi sta insegnando di più per il futuro? 

 “Ognuno di loro ha i suoi metodi e la propria scuola di pensiero. Tutti e tre ci hanno aiutato a crescere e maturare per poter affrontare al migliore dei modi un campionato di questo livello. Un ringraziamento speciale va a mister Gesuelli per i valori che ci ha trasmesso dentro e fuori il campo”.

 

Paolo Gaudenzi

Riccardo Facci, centrocampista 

 


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