Leggo della lettera dell’avvocato che sta tutelando gli agricoltori della Valdete, oramai “piegati” non tanto dall’acqua che sta distruggendo i loro terreni frutto del lavoro di generazioni e di sacrifici incalcolabili, ma dall’inerzia delle istituzioni preposte alla tutela del fiume e quindi, indirettamente, della loro proprietà. Sembra assurdo ma gli agricoltori trovano difficoltà ad intervenire per proteggere la loro proprietà.
Mi domando: Chi riveste un incarico pubblico o di interesse pubblico ed è giuridicamente responsabile e competente ad intervenire ma non lo fa, o lo fa in modo sbagliato, non si sente inutile? Non comprende che, tradendo la fiducia dei cittadini, oltre a procurare loro danni enormi, procura un danno ancora maggiore alle istituzioni che rappresenta perché fa perdere fiducia e credibilità alle stesse istituzioni e, conseguentemente, allo stesso ordinamento dello Stato? Non pensa che questa possa rappresentare l’anticamera di una dittatura? O ancor peggio la causa della pericolosa disgregazione e degenerazione della nostra comunità con conseguenze potenzialmente drammatiche?
Nella sola giornata del 7 marzo ho ricevuto molte lamentele: dall’agricoltore che a causa dei lavori del Consorzio di Bonifica ha visto il suo terreno completamente allagato; dall’automobilista che ha visto la strada valdete sbriciolarsi sotto i suoi occhi; dall’ amministratore preoccupato per il ponte che rischia di saltare e così via. E’ dall’anno 2011 che contesto questo stato di cose con esposti alla magistratura penale e contabile, con segnalazioni sugli organi d’informazione locali e non, convegni, ecc. Ho deciso, e l’ho fatto, di cancellarmi dal mio ordine professionale, quello degli agronomi, perché non hanno fatto nulla per frenare queste barbarie, un po’ di coerenza non guasta. Almeno quando i miei nipoti mi chiederanno perché è stato massacrato un luogo meraviglioso come il nostro e, sicuramente di non minore importanza, il luogo dove viviamo, avrò molto da raccontare e far vedere.
Le mie battaglie non sono mai contro qualcuno ma per qualcosa: un ambiente sicuro e vivibile! Un proverbio cinese dice: “Abbiamo ricevuto la terra in prestito dai nostri figli!”. Come “genitori” c’è da provare vergogna. Credo non ci sia molto da aggiungere. Se ce l’ho con qualcuno? Si, con tutti quelli che non fanno niente per cambiare questo stato di cose e,o lo subiscono o ne approfittano. Ce l’ho con quelli che non s’indignano per tutti quei ponti divelti o lesionati a causa di lavori tecnicamente e concettualmente sbagliati; ce l’ho con chi non s’indigna per i tanti soldi “gettati nel fiume”; ce l’ho con chi si fa calpestare i propri diritti; ce l’ho con chi non s’indigna per i danni ai collettori fognari e idrici che noi tutti abbiamo pagato e dovremo ripagare…
Mentre scrivo questa nota di sfogo, mi giunge notizia che gli agricoltori, avendo saputo del passaggio della Tirreno-Adriatica lungo la Valdete, hanno intenzione di manifestare durante il passaggio dei ciclisti.
Chiudo con le parole di Lucio Battisti “Acqua azzurra, acqua chiara, con le mani posso finalmente bere”… ma fino a quando?
Saturnino Di Ruscio
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati