di Alessandro Giacopetti
Al teatro Italia di Montappone si è svolto l’incontro “Cappello accessorio necessario” aperto, dopo i saluti del sindaco Mauro Ferranti e di Graziano di Battista, presidente Camera di Commercio Fermo, dall’intervento di Paolo Marzialetti, presidente nazionale Settore Cappello e vicepresidente Federazione Italiana TessiliVari: “Il distretto del cappello fermano si compone di 90 aziende più 10 dell’indotto dando lavoro a 1700 persone. in totale ci sono 150 aziende con 2400 impiegati in tutta Italia“.
Poi rivolgendosi agli studenti e docenti degli istituti superiori presenti (IPSIA Moda “Ricci”, Liceo Artistico “Preziotti-Licini” , ITET “Carducci-Galilei”, ITIS “Montani”, ITS Moda-Calzature, Liceo Artistico di Civitanova Marche), ha ricordato “voi siete il futuro di una realtà molto importante che potrebbe rappresentare una prospettiva occupazionale anche per voi”.
La conferenza “Cappelli e acconciature, spunti dalla storia dell’arte e non solo” è iniziata con un excursus esplorativo nella Storia dell’Arte di Elisa Bottini, storica dell’arte, alla ricerca di rappresentazioni di copricapi e acconciature dei popoli occidentali. Partendo dagli antichi egizi, la bottini li ha definiti, a volte simbolo di potere e prestigio, spesso documento d’appartenenza sociale, economica, politica e religiosa. Forniscono nel tempo fondamentali segnali del variare del gusto e delle mode, del condizionamento operato dai centri di potere e di cultura sui modelli di riferimento dell’abbigliamento maschile e femminile. L’ampia selezione di esempi proposti è stata tratta da riproduzioni di quadri, disegni, sculture, miniature, scelte tra quelle che meglio interpretano, fino alla fine dell’800, le metamorfosi del cappello tra rispetto e protezione, lusso e vanità.
L’intervento successivo di Stefanella Sposito ha approfondito lo studio del cappello femminile nei primi tre decenni del 1900, in relazione alle linee dell’abbigliamento, che subiscono in questo arco temporale significativi cambiamenti. Attraverso foto e cartoline d’epoca, disegni di illustratori, vignette satiriche, immagini di cappelli originali provenienti da musei e collezioni private, il pubblico è stato guidato a riconoscere le differenti fogge del cappello femminile nelle diverse occasioni d’uso. Alcune delle immagini presentate sono state tratte direttamente dal libro scritto dalla stessa Stefanella Esposito: un excursus storico sull’evoluzione del costume e della moda. All’incontro, concluso con una visita alla mostra “Cappello accessorio necessario” esporta al Museo del Cappello, hanno partecipato oltre duecento studenti.
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