di Andrea Braconi
Da un lato la situazione degli sfollati, con un numero in costante diminuzione. Dall’altro le attività di verifica di agibilità per abitazioni ed edifici pubblici (132.859 sopralluoghi complessivi tra Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, con oltre 6.000 tecnici impegnati).
Per fare un ulteriore punto della situazione, abbiamo raccolto i dati forniti dal Servizio Nazionale della Protezione Civile, elaborati nel corso di 6 mesi nell’ambito di una sequenza sismica di quasi 59.000 scosse, di cui ben 9 di magnitudo pari o superiore a 5 gradi della scala Richer.
SFOLLATI
Per quanto concerne le persone assistite, le Marche continuano a far registrare l’incidenza maggiore: su 11.295, gli sfollati nella nostra regione sono 5.946, di cui:
– 1.759 in strutture ricettive locali;
– 3.101 negli alberghi della costa adriatica;
– 678 in container e camper,
– 98 in casette realizzate per terremoti del passato;
– 310 in strutture comunali.
Molto più articolate, invece, le cifre sulla procedure di verifica di agibilità delle strutture.
PROCEDURA AEDES (AGIBILITÀ E DANNO IN EMERGENZA SISMICA) PER EDIFICI PUBBLICI E PRIVATI
[attivata dopo il 24 agosto]
52.046 acquisite e digitalizzate, di queste:
– 2.253 per edifici scolastici (66% agibili, 6% inagibili, le restanti caratterizzate da esiti di parziale o temporanea inagibilità);
– 2.012 per altri edifici pubblici (46% agibili, 21% inagibili, le restanti caratterizzate da esiti di parziale o temporanea inagibilità).
– quasi 48.000 edifici privati (44% agibile, 6% edifici inagibili per rischio esterno, 29% inagibile, 21% parziale o temporanea inagibilità)
PROCEDURA FAST ( FABBRICATI PER L’AGIBILITÀ SINTETICA POST-TERREMOTO)
[attivata dopo il 26 ottobre]
80.813 sopralluoghi su edifici privati, di queste
– 63.850 hanno consentito l’attribuzione dell’esito (57% edifici agibili, 3% edifici non utilizzabili per solo rischio esterno, 40% edifici non utilizzabiliti per temporanea, parziale o totale inagibilità.
– 16.963 edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilità di accedere agli immobili o sono comunque necessari ulteriori sopralluoghi
In particolare, nella Regione Marche, su 37.372 verifiche FAST su edifici privati, a 31.046 è stato attribuito l’esito (14.114 edifici agibili, 45,5%; 1.001 “non utilizzabili” per solo rischio esterno; 15.931 “non utilizzabili” perché danneggiati).
E proprio nell’ambito delle attività di sopralluogo sugli edifici danneggiati, è sempre più elevato il ricorso al software Erikus (Emergenza e Richieste sopralluogo Unità Strutturali), un sistema realizzato dal Settore Sismico della Regione Piemonte e da Arpa Piemonte ed attualmente installato in oltre 170 Comuni dell’area interessata dal terremoto.
“L’applicativo – spiegano dal Servizio Nazionale della Protezione Civile -consente la gestione e la rappresentazione cartografica delle domande di sopralluogo post-terremoto presentate dai cittadini al Comune ed è funzionale alla gestione di richieste ed esiti di agibilità, oltre che alla redazione di report giornalieri e al monitoraggio dell’intero ciclo delle operazioni tecniche. Grazie al programma è possibile predisporre tutta la documentazione relativa alla campagna di rilevamento dei danni e, una volta effettuato il sopralluogo – attraverso la registrazione degli esiti – fornire anche una base dati standardizzata e georeferenziata degli edifici ispezionati.
L’archiviazione dei risultati dei sopralluoghi (completa di eventuale documentazione fotografica georiferita associata all’edificio esaminato) consente di generare e stampare mappe e modelli riepilogativi, e rappresenta quindi un importante strumento conoscitivo del patrimonio edilizio dell’area colpita, anche per la gestione delle attività successive”.
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