Il porto peschereccio
Un nodo gordiano. L’insabbiamento del canale di accesso al porto è ormai una spada di Damocle che pende costantemente sulla testa dei pescatori. E che si ripresenta, in tutte le sue criticità, con una ciclicità impressionante. Nonostante il recente dragaggio, infatti, questa mattina il peschereccio Nuovo Aquilotto ha toccato i fondali e il suo armatore è stato costretto a rimanere in banchina. I proprietari dell’imbarcazione, a questo punto, dopo essere stati costretti, nei mesi scorsi, a emigrare a Civitanova Marche da cui sono rientrati dopo il dragaggio, si stanno attivando per tornare a ormeggiare nel porto della costa maceratese. Con tutti i problemi e i disagi che questo comporta. Tornando all’epicentro del problema, il canale di ingresso del porto peggiora di ora in ora. E, considerando il fatto che ormai anche i dragaggi sono diventato un mero ‘tampone’ temporaneo, si fa sempre più insistente la richiesta da parte della marineria di trovare una soluzione, con la s maiuscola, al problema.
Il comandante del Circomare, Fabrizio Strusi
A fine febbraio il Circomare, appurato lo stato dei fondali, con il comandante Fabrizio Strusi ha, infatti, emesso un’ordinanza con cui si riduceva da 3,5 metri a 3,2 metri il pescaggio massimo delle imbarcazioni ammesse a entrare in porto (leggi l’articolo). Ma da allora la situazione sembra addirittura peggiorata. “E’ verosimile – fa sapere lo stesso Strusi – che le recenti mareggiate abbiamo inficiato il passo di accesso al porto. Ora faremo le nostre analisi con la motovedetta e poi decideremo il da farsi. Contestualmente parleremo con l’amministrazione comunale perché a breve dovrebbe esserci un nuovo dragaggio. Valuteremo la tempistica dell’intervento”.
g.f.
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