L’assessore Catia Ciabattoni
di Sandro Renzi
Città divisa o quasi, come lo è il Pd in queste ore, sul “caso Ciabattoni”. Chi pensava ad una campagna elettorale sotto tono, sebbene ai nastri di partenza, dovrà ricredersi. E non tanto per gli attesi botta e risposta tra candidati sindaco o per qualche colpo basso maliziosamente messo a segno contro gli avversari politici, quanto per le fibrillazioni che hanno attraversato Forza Italia alla vigilia della scelta del candidato da appoggiare, con tanto di dimissioni di massa del direttivo e temuti strappi, e adesso pure i Dem. Insomma per diatribe tutte interne ai due partiti più riconoscibili della città. E se la crisi degli azzurri si è aperta e chiusa in pochissimo tempo senza traumi apparenti (domani è in programma anche una conferenza stampa di Carlo Del Vecchio che ha sciolto la riserva confermando di appoggiare come Fi il candidato sindaco Andrea Agostini) quella del Pd sangiorgese, piombato nella bufera dopo che una fetta del partito ha congelato la ricandidatura dell’assessore Ciabattoni, per usare un eufemismo, appare più complessa e di difficile gestione per la segreteria. Si tratta infatti di sciogliere un nodo non da poco: comprendere o meno la Ciabattoni nella lista che sta per chiudersi.
La sede del Pd a Porto San Giorgio
E nel secondo caso come motivare l’esclusione di un assessore agli occhi dell’elettorato e dei competitor più agguerriti come Agostini e Marinangeli? Compito non facile neanche per il sindaco Nicola Loira al quale non resta che formalizzare la sua ricandidatura. Scontata ed annunciata ovviamente. La città allora si interroga. In piazza non si parla d’altro e nei social, tra vignette e commenti vari su quanto accaduto nelle ultime 48 ore, il “caso Ciabattoni” tiene banco. Il Pd si prepara quindi ad affrontare forse la faccenda più ostica degli ultimi cinque anni. Un nodo politico troppo stretto. Difronte, un bivio. Indipendentemente dalla scelta che verrà fatta dai Democrat, del “caso Ciabattoni” si continuerà a parlare ancora per un po’ e sarà motivo di “attacco puntuale” da parte degli avversari di Loira. Da qui a dire che peserà per il Pd in maniera determinante sull’esito del voto, però, ne passa. Intanto gli alleati di maggioranza stanno a guardare e attendono le prossime mosse a cui sono chiamati i vertici del Pd sangiorgese per tentare di riportare il confronto politico sui programmi per la città.
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