Ciarrocchi e la maggioranza:
“Non siamo qui per tagliare piante e fare nuovi parcheggi”

FERMO - Le spiegazioni dell'assessore all'Ambiente e dei consiglieri di maggioranza sulle scelte effettuate dall'Amministrazione

di Andrea Braconi

Nessun modello Attila per Fermo, non siamo qui per tagliare le piante e fare qualche nuovo parcheggio. È netto il messaggio che esce dall’assessore all’Ambiente Alessandro Ciarrocchi e dai consiglieri di maggioranza sulla questione che da inizio settimana sta tenendo banco, soprattutto sui social networks.

E l’incontro convocato nell’ex Sala Giunta del Comune ha proprio l’obiettivo di fare trasparenza nei confronti della cittadinanza.

“Nel corso dei mesi abbiamo fatto più conferenza stampa e diversi comunicati – spiega Ciarrocchi – e non abbiamo messo nessuno di fronte al fatto compiuto. Ci sono stati schianti negli anni passati, in particolare nel 2016, anche su Piazzale Carducci, e così abbiamo pensato per la prima volta di fare una ricognizione generale del patrimonio arboreo tramite 3 agronomi, per avere un riscontro sia sulle sezioni di rischio sia sulla necessità o meno di procedere ad eventuali potature. Un’azione, la nostra, finalizzata ad una riqualificazione del patrimonio arboreo, che conta complessivamente 14.000 piante. Gli agronomi, ci hanno segnalato situazioni di rischio che ci hanno spinto a procedere celermente, dando incarico al dirigente per un bando per l’affidamento degli abbattimenti”.

Ciarrocchi, per dare sostanza alla posizione dell’Amministrazione comunale, mostra alcune foto delle piante interessate da questa prima fase di abbattimenti. “Sono tutte situazioni di rischio D, che hanno riguardato 124 piante che sono state poi abbattute. Siamo partiti da arterie pubbliche, scuole e giardini, per andare poi sulle aree di prossimità. Nel piano ci sono anche situazioni di rischio di tipo C che saranno monitorate da qui al prossimo anno. Considero eccellente il lavoro degli agronomi, con sondaggi fatti con tecnica Vta di valutazione della stabilità dell’albero. Quanto a Legambiente, si è interessata subito alla questione e a loro abbiamo ribadito che per la pubblica incolumità e la sicurezza non potevamo attendere”.

E se da un lato si annunciano nuovi tagli per la prossima settimana (una pianta davanti a Sdolzini, due pini sulla scarpata di Sant’Anna, una potatura su Via delle Mura con piante che da anni sovrastano l’illuminazione pubblica), dall’altro la ripiantumazione merita un passaggio ulteriore. “Giovedì prossimo rimetteremo il pino al Duomo e presto interverremo su Piazzale Carducci, un’area particolarmente sensibile della città, che richiede perciò interventi in tempi veloci. Che poi siano di nuovo pini o si scelgano lecci, su questo decideranno i tecnici. Il tempo migliore per procedere dovrebbe essere la metà di aprile. Per martedì prossimo, inoltre, è fissata la Consulta dell’Ambiente.

“Nessuno di noi abbatte piante per fare spazio a nuovi parcheggi – ha aggiunto il consigliere Massimiliano Monteleone – ma solo per tutelare l’incolumità dei cittadini. Siamo davanti a situazioni di pericolo e a volte tagliare un albero apparentemente sano è funzionale alla vita e alla sopravvivenza delle altre piante”.

“Nessun modello Attila – ha ribadito il capogruppo Daniele Iacopini – ma un’Amministrazione seria che si assume il rischio di eventuali polemiche perché non vuole e non può assumersi il rischio che un ramo o un albero ferisca i cittadini. E se non avessimo fatto questi interventi e fosse accaduto qualcosa, ci sarebbe stato chi avrebbe detto che saremmo dovuti intervenire. I lavori del 2013? Potrebbero aver inciso, ma il problema è la tipologia di pianta con un sistema di radici che rimane molto in superficie”.


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