“Più coinvolgimento dei circoli”: nasce il comitato fermano per Andrea Orlando

di Alessandro Giacopetti

E’ nato anche nel Fermano il comitato a sostegno della candidatura a segretario nazionale del Partito Democratico di Andrea Orlando, attuale Ministro della Giustizia. La votazione alle elezione primarie è in programma domenica 30 aprile. Nei locali della federazione provinciale PD, Ezio Donzelli il coordinatore della mozione Orlando intitolata “Unire il paese, unire il PD”, l’ha presentato assieme a Catia Ciabattoni, Anna Rita Totò, Matilde Fagiani, Roberto Ricci ed Erri Morlacca.

“Una mozione che fa riferimento alle nostre idee – l’ha definita Ezio Donzelli – non limitandosi a essere mera mozione congressuale, ma andando oltre per occuparsi della funzione generale di un partito di sinistra come dovrebbe essere il Partito Democratico. Una mozione non contro qualcuno ma utile ad avere un cambiamento forte nel partito. Relativamente al da farsi – ha proseguito i coordinatore della mozione Orlando – si deve parlare meno di rottamazione e più di idee per far divenire il PD il polo del centro sinistra in Italia. Nelle prossime alleanze per governare il paese vogliamo essere un partito forte e centrale. Quindi, no ad alleanze prive di un radicamento nella tradizione nel centro sinistra. Andrea Orlando sta pensando ad una conferenza programmatica da svolgere a Napoli ad aprile nella quale mettere a punto le idee fondanti della mozione per poi allargarle e farle divenire patrimonio del Partito Democratico, identificato come freno alle forze che si stanno organizzando su idee populiste e reazionarie, che noi consideriamo pericolose.
Se un partito è legato alla sua funzione, come ha detto Gianni Cuperlo – ha ricordato ancora Ezio Donzelli – il PD si deve riorganizzare su basi legate alle proprie tradizioni. Occorre un partito snello che sappia accorciare le distanze economiche che stanno portando ad assurde divaricazioni sul piano del benessere, con relativa cancellazione della classe media. Bisogna altresì intervenire nello sviluppo della democrazia e discutere con la base e con i circoli.
A livello europeo pensiamo che il Partito Socialista Europeo debba promuovere un congresso per discutere di grandi temi legati al contrasto del lato negativo della globalizzazione, attenzione all’occupazione e maggiore equità sociale. La mozione Orlando – secondo Ezio Donzelli – può far fare un salto di qualità al paese sviluppando un approccio diverso al mondo del lavoro”.

Quindi è stata l’attuale assessore al Comune di Porto San Giorgio e militante PD, Catia Ciabattoni, a dare i motivi della sua adesione: “Sono da anni nel partito e ho deciso di restare per la mia formazione politica Gramsciana, e la mia azione che definirei Togliattiana: si pensa, si elabora e poi si deve passare all’azione. Attualmente sono i mercati a governare la globalizzazione invece che la politica. A Matteo Renzi – spiega Catia Ciabattoni – è mancata una visione a lungo termine. Inoltre non sono d’accordo sul duplice ruolo di segretario e presidente del Consiglio. Nella mozione di Andrea Orlando ho visto risposte positive da applicare nell’azione politica. Infine, – ha concluso Catia Ciabattoni – le scissioni portano debolezza e non ricchezza”.

Motivazioni condivise da Roberto Ricci secondo cui “la mozione Orlando va verso un recupero della costruzione di un partito dove si sappia affrontare le diversità affinché non divengano momenti di discriminazione. Bisogna dare soluzioni reali ai bisogni della società”.

Matilde Fagiani, appartenente alla segretaria regionale Giovani Democratici, oggi 20enne e iscritta al PD dall’età di 14 anni crede che “dentro un partito si debba seguire un iter di formazione. Oggi la sinistra ha smarrito i propri valori ed è in crisi in Italia e in Europa. Il PD e il PSE rappresentano l’unico argine a populismi e nazionalismi dilaganti. E’ importante – secondo Matilde Fagiani – scindere i due ruoli: segretario del partito e capo del governo. Credo nei valori, nella formazione e nella selezione della classe dirigente e mi piace che Orlando proponga la consultazione periodica degli iscritti, la cui finzione deve essere valorizzata. Gli iscritti devono pesare molto e il PD deve poter riunire attorno a se il centrosinistra”.

Il responsabile organizzativo della mozione Orlando è Erri Morlacca che anticipa: “Il 2 aprile inizierà la seconda fase della nostra azione stringendo contatti con referenti nazionali per invitare esponenti non per semplici passerelle ma per parlare del futuro del partito e di cosa si vuol fare. Il segretario di un partito deve essere eletto dall’elettorato attivo, cioè dai circoli. La mozione Orlando scinde ruoli e cariche di segretario e premier, premia la meritocrazia e dà al PD una carta di identità chiara con valori definiti”.

Conclusioni affidate a Anna Rita Totò: “sono presente come iscritta e militante, pur avendo un ruolo all’interno della Commissione di Garanzia per il Congresso, e quindi super partes. Tra le mozioni dei 3 candidati ce n’è una che punta a unire le intelligenze attorno cui il PD è nato, al Lingotto di Torino. La mozione Orlando va oltre lo slogan che comprende la parola unione, una parola faticosa da raggiungere ma siamo qui per unire l’Italia e il PD”.


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