Vagnoni al vetriolo: ‘Costretti a emigrare,
l’assessore alla pesca
sa dove sta il porto?”

PORTO SAN GIORGIO - L'armatore del Nuovo Aquilotto è tra coloro che hanno problemi nel transitare sul canale di ingresso insabbiato dell'approdo: "Non si azzardino a venire in banchina a fare campagna elettorale"

Il porto peschereccio

Problema che riemerge, critiche che riesplodono. Al porto il nodo è sempre quello: l’insabbiamento dei fondali del canale di ingresso. Nelle ultime settimane il problema è riaffiorato, nel vero senso della parola, con casi di incagliamento e con l’ordinanza del Circomare che limita la transitabilità su quel canale. E Giovanni Vagnoni, armatore del ‘Nuovo Aquilotto’ non ci sta. Lui, infatti, è il proprietario di una delle imbarcazioni che nei giorni scorsi ha avuto problemi col fondale (leggi l’articolo) con il sindaco Loira a rilanciare il progetto di pennello parasabbia (leggi l’articolo). E a causa di quella sabbia sul canale di accesso, è stato costretto nuovamente a “emigrare” al porto di Civitanova Marche. Non è la prima volta che Vagnoni è obbligato, pur di lavorare, a lasciare la banchina “di casa”. “Sì siamo dovuti tornare a Civitanova, con tutti i disagi che ne conseguono – racconta l’armatore – lì non siamo a casa anche se noi siamo tra le imbarcazioni che maggiormente contribuiscono al mercato ittico sangiorgese. Avanti e indietro tutti i giorni, più volte al giorno, pur di lavorare. Ma come si fa a non risolvere un problema del genere? Anzi, si vuole risolvere o no? E l’assessore alla pesca Ciabattoni conosce un pò il porto o viene solo quando ci sono le cene al Pic pesca? Non penseranno mica di presentarsi nei prossimi giorni, a poche settimane dal voto? Mi auguro proprio di no. Siamo stanchi e esasperati. Qui non ci viene nemmeno garantito il diritto a lavoro”.

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