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Monte Urano, la ditta Rosss capofila
per la costruzione della struttura
che ospiterà 6 classi delle Medie

SCUOLA - Il sindaco Moira Canigola e l'assessore Federico Giacomozzi hanno ricevuto dal Dicomac la comunicazione sul nuovo plesso provvisorio

di Andrea Braconi

È la ditta toscana Rosss dei fratelli Bettini la capofila di una serie di altre imprese italiane che comparteciperanno alla realizzazione di una struttura scolastica temporanea per Monte Urano, nella quale verranno trasferite 6 classi delle scuole medie al momento ospitate all’interno delle Elementari in via Alfieri. Lo hanno comunicato il sindaco Moira Canigola e l’assessore all’Urbanistica Federico Giacomozzi, affiancati dal vice sindaco Massimo Brasili, dall’assessore Lucia Diomedi e dalla consigliera comunale Sabbatini.

“Dopo l’evento sismico del 24 agosto – spiega la Canigola – abbiamo inoltrato la richiesta al Dicomac per avere una struttura temporanea per alloggiare i ragazzi nel periodo di transizione causato dall’inagibilità della scuola. Nell’attesa, dopo un confronto con i genitori, avevamo trovato una soluzione rapida e molto provvisoria: mettere tutti i ragazzi della scuola media all’interno della primaria. Pochi giorni fa lo stesso Dicomac ci ha comunicato il nome del donatore di questa struttura e quindi possiamo dire che stiamo arrivando a quella soluzione intermedia che ci eravamo posti”.

Non sarà un container, rimarcano Canigola e Giacomozzi, ma una struttura di circa 400 metri in grado di contenere le 6 aule danneggiate più i servizi a corredo dell’attività scolastica e che probabilmente verrà realizzata in acciaio.

“Verrà realizzata nell’area antistante la scuola elementare, uno dei siti più adatti per caratteristiche geomorfologiche ma soprattutto per condizioni di continuità scolastica” aggiunge la Canigola.

A breve si terrà un incontro con il donatore e quella sarà anche la sede per ragionare in prospettiva. “Il Dicomac ci ha dato una scaletta e dobbiamo rispettare le varie fasi, arrivando prima ad una convenzione con lo stesso donatore, che dovrà occuparsi della progettazione. Poi cominceremo noi con le opere di urbanizzazione ed il nostro desiderio è quello di arrivare pronti per l’inizio del nuovo anno scolastico. Avevamo comunicato questa struttura come priorità nell’ambito della ricostruzione post terremoto, struttura che vediamo inserito in un vero e proprio scolastico sul quale ragioneremo”.

“Non sarà un container – sottolinea Giacomozzi – ma una struttura qualitativamente importante. Va specificato che, anche se rimarranno 4 aule nella scuola elementare, come Comune avevamo provveduto a recuperare 4 aree nuove all’interno, ad esempio l’archivio. Quindi, le attività delle elementari riprenderanno pienamente. Al momento abbiamo 226 ragazzi spostati dalle medie, più insegnanti e personale Ata, che si aggiungono ai 450 delle elementari e al rispettivo corpo docente e personale Ata. Quindi, saremo il più possibile celeri, come lo siamo stati in questi mesi, nonostante i ritardi seguiti alle scosse di ottobre. Ci sarà sicuramente una perdita di parcheggi, ma lavoreremo per ovviare anche a questo. Nei mesi scorsi avevamo preoccupazioni per il sovraccarico di viabilità ma alla prova dei fatti, anche se con qualche sacrificio al mattino, l’area ha risposto bene. Insomma, è stato un test importante”.

Giacomozzi precisa come in questa situazione, al contrario della narrazione che spesso viene data alla fase post emergenza, le le istituzioni abbiamo lavorato insieme, a partire dalla Regione e dalla Protezione Civile.

E se per la Canigola il centro cittadino deve rimanere la parte più importante del sistema scolastico cittadino (con “la vecchia struttura che rimarrà un perno fondamentale”), l’incontro diventa anche l’occasione per una riflessione sulla situazione del Cine Teatro Arlecchino.

“Stiamo studiando la problematica della struttura – conclude il sindaco – e valutando la possibilità di intervenire il prima possibile con risorse proprie, considerata che la priorità anche a livello regionale al momento viene data alle scuole. Non appena approvato il bilancio, provvederemo a dare un incarico ad un tecnico per andare alla progettazione, oltre a capire quali costi e che tipologia di intervento fare. Occorrerà la compartecipazione dei privati, considerato che l’immobile non è completamente pubblico, con il piano sotto privato ed il tetto in comune. E se vogliamo far ripartire il centro, bisogna lavorare congiuntamente su più obiettivi”.


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