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Vulnerabilità sismica, i Cinque Stelle “interrogano” 14 Comuni del Fermano

Numerosi i Comuni coinvolti in un’iniziativa assunta recentemente dal MoVimento 5 Stelle in tema di sicurezza antisismica. L’elenco completo comprende Montegiorgio, Monte San Pietrangeli, Falerone, Monte Vidon Corrado, Montappone, Mogliano, Penna San Giovanni, Servigliano, Santa Vittoria in Matenano, Montelparo, Monsampietro Morico, Belmonte Piceno, Grottazzolina e Petritoli.

“Qual è il grado di effettiva resistenza offerta dagli edifici pubblici delle nostre zone ad eventuali terremoti anche di forte intensità? Nel frangente quale sarebbe il livello di sicurezza per i cittadini che venissero a trovarsi all’interno di tali edifici? Quanto sono sicure le nostre scuole?”: in sintesi queste le domande che i Cinque Stelle, mediante la presentazione di richieste di Accesso Civico agli atti amministrativi, hanno ritenuto opportuno di dover rivolgere agli amministratori locali. L’intento è quello di accertare se, come espressamente imposto dalla normativa vigente, siano state effettuate, in passato o anche di recente, verifiche tecniche volte ad appurare la vulnerabilità sismica degli edifici definiti “strategici e rilevanti” in proprietà ai sopra detti Comuni.

In particolare è stato richiesto, di precisare il valore degli “indicatori di rischio sismico” per ogni edificio eventualmente testato, e se le valutazioni della vulnerabilità sismica effettuate possano ritenersi attuali e scientificamente valide o debbano essere aggiornate.

Inoltre nel caso in cui, dopo i test, per alcuni edifici si fossero resi necessari interventi urgenti e improcrastinabili, si è chiesto di indicare se tali interventi siano stati inseriti nella programmazione attuale e triennale dei lavori pubblici e in che date certe avverranno le realizzazioni. Infine, per una migliore trasparenza nei confronti dei cittadini, i 5 stelle sollecitano, da parte delle amministrazioni, la pubblicazione dei dati (schede) attinenti alla vulnerabilità sismica sulle pagine internet dei relativi comuni.

L’iniziativa assunta dai 5 Stelle, oltre a fare chiarezza sulle condizioni effettive in cui versano, con riferimento alla sicurezza antisismica, molti degli edifici pubblici, in primo luogo le scuole, ha anche lo scopo di sondare la sensibilità dei nostri amministratori locali nei confronti della prevenzione del rischio sismico.

“Sotto questo profilo tuttavia il Movimento 5 Stelle – scrivono i responsabili- si duole di dover segnalare all’opinione pubblica che, a livello delle Amministrazioni comunali, provinciali e regionali, le vicende sismiche, che hanno ultimamente investito i nostri territori, non hanno prodotto in merito alle specifiche problematiche che si sono venute a determinare, quel dovuto e appropriato atteggiamento, quella disposizione mentale, atta a rendere le coscienze aperte e pronte ad abbracciare, in termini di sicurezza antisismica e come sottolineato dall’architetto Renzo Piano, il mondo contemporaneo.

Piuttosto persiste ancora una sorta di oscurantismo che privilegia il pressappoco, il “fai da te”, la consuetudine spicciola declinata al passato, se non addirittura l’errore grossolano.

Nel merito, tanto per fare un esempio, noi pentastellati abbiamo rilevato che l’agibilità degli edifici, spesso anche recuperata con interventi più di ordine estetico che strutturale, viene in molti casi dalle amministrazioni “spacciata” come requisito essenziale a dimostrazione di una garantita resistenza antisismica”.

Non raramente, proseguono, è accaduto che, a causa del sisma, alcune scuole, presenti nel territorio e ospitate in vecchie strutture, subissero danni che, seppure spesso neanche troppo consistenti, tuttavia ne compromettevano l’agibilità imponendo di conseguenza il trasferimento degli alunni in sedi più idonee. “In seguito a lavori di ripristino, verificata la riacquisizione dell’agibilità, gli alunni venivano ricollocati nelle vecchie sedi non senza destare momenti di legittima e non ingiustificata apprensione da parte dei loro genitori. Per fugare i dubbi sulla possibilità che le scuole non fossero nella condizione di offrire un’adeguata resistenza a eventuali scosse di terremoto, molte amministrazioni, spesso nella persona degli stessi sindaci, non si sono fatte scrupolo di sostenere risolutamente, senza alcun fondamento scientifico, che l’accertata, e quindi recuperata agibilità, testimoniava per un’assoluta sicurezza degli edifici scolastici”.

Il Movimento puntualizza inoltre come “l’agibilità di un edificio nulla dice sulla resistenza che questo può opporre nei confronti di un terremoto. L’agibilità indica semplicemente che il tale edificio, ottemperando a dei parametri stabiliti per legge (presenza di sevizi igienici, finestre, ecc..), è idoneo ad essere abitato. Nessun riferimento quindi al grado di resistenza nei confronti di un terremoto di data intensità viene specificato. Solo la vulnerabilità sismica di un edificio indaga sulla sua effettiva tenuta a fronte di una scossa sismica del livello massimo previsto per un dato territorio (zonizzazione sismica)”.

Amatrice

Le case crollate ad Amatrice, spiegano, erano tutte agibili, cioè abitabili. “Nessuna di esse tuttavia, ad un’eventuale check-up di vulnerabilità sismica, sarebbe risultata idonea a superare indenne l’evento sismico che si è sfortunatamente determinato”.

La vulnerabilità sismica è valutata attraverso alcuni Indicatori di Rischio Sismico. I valori di questi si estendono da 0 ad 1 ed oltre. Solo gli edifici con indicatori uguali o maggiori a uno resistono al 100% ai terremoti. Sotto al valore di 1 la possibilità di collasso, cioè di crollo di un edificio, è, in caso di scosse molto forti, più che certa.

Effettuare un check-up sismico come quello della vulnerabilità, permette di avere indicazioni molto precise sulla qualità strutturale di un edificio. in particolare consente di stabilire il grado di adeguamento di tale edificio nei confronti delle “Norme Tecniche per le Costruzioni” secondo quanto stabilito dal D.M. del 14/01/2008.

“Qualora l’edificio sottoposto a verifica della vulnerabilità non fosse in grado di fornire una completa resistenza a eventuali scosse sismiche, particolarmente per quelle di forte intensità – concludono -, si può procedere o a un intervento di miglioramento antisismico o di adeguamento antisismico. In quest’ultimo caso la resistenza antisismica è garantita al 100% mentre in caso di miglioramento resterebbe un margine di rischio tanto più elevato quanto ci si discosta dal valore 1 degli indicatori di rischio.

Si tenga presente che solo gli edifici, costruiti dopo l’emanazione del DM del 14/01/2008 poichè rispondenti a specifiche norme tecniche di costruzione, sono esenti da crollo in caso di forte terremoto. Tutti gli altri, cioè quelli edificati prima del 2008, sono a rischio di crollo tanto più elevato quanto più il valore degli indicatori di rischio, in base all’analisi della vulnerabilità sismica, si avvicina allo 0.

Come si può quindi costatare le problematiche inerenti alla sismicità sono molte e tali da non poter ancora una volta disattese. Le verifiche della vulnerabilità sismica sono quindi irrinunciabili e sono la base, il primo passo da compiere se si vuol dar corso ad un grande progetto che renda la nostra nazione in grado di convivere con i terremoti cosi come avviene in Giappone. Diversamente dovremmo, come paese, rinunciare allo straordinario patrimonio edilizio, che la storia e la cultura ci hanno lasciato in eredità, oltre a sopportare una lunga sequenza di intollerabili lutti”.


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