di Alessandro Giacopetti
foto Federico De Marco
“Anche se abbiamo la chiesa inagibile i genitori di Giacomo hanno scelto di celebrare questa cerimonia qui come segno di appartenenza a una comunità”. Queste le parole di don Sergio che, insieme allo storico parroco di Santa Caterina don Mario Malloni, ha celebrato le esequie di Giacomo Nicolai, lo studente fermano di 24 anni trovato morto nel suo appartamento a Valencia dove si trovava per l’Erasmus.
Una grande folla si è ritrovata oggi pomeriggio alle 15 nei locali dell’ex ristorante Mario, adibito a luogo sacro, per dare l’ultimo saluto a Giacomo e un grande abbraccio ai familiari, al papà Stefano Nicolai e alla mamma Erminia Fidanza. Tra i presenti anche il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro. C’erano poi gli amici di Giacomo, compagni di scuola di una volta, e molti universitari. Locali che non sono riusciti a contenere tutti i presenti tanto che in molti hanno seguito la cerimonia da fuori.
“La vita, questo è il primo atto di amore – ha detto don Sergio nel corso dell’omelia – chi nasce, anche se passa per la morte, vive per sempre. Si nasce per sempre. Il secondo atto di amore che i genitori hanno fatto per Giacomo dopo aver dato lui la vita è stato il suo battesimo. Hanno voluto che diventasse anche figlio di Dio e della madre Chiesa e di questa piccola porzione, che è la parrocchia. Siamo tutti fratelli di Giacomo. Oggi insieme a voi familiari compiamo un altro atto di amore, questo che stiamo facendo qui, lo affidiamo dopo questa breve vita all’amore di Dio, lo affidiamo insieme a voi genitori a Dio, Signore della vita”.
Parroco che si è poi rivolto ai tanti ragazzi presenti: “Terra questa, lo sapete tutti, di gioie e dolori, di sogni, desideri che si realizzano ma anche sogni e desideri che si spezzano, si frantumano. Terra dove i deboli spesso sono sopraffatti dai forti, da quelli che sembrano più forti e arroganti. Terra, spesso, senza amore e tanta indifferenza, tanta, direi troppa. Giacomo, come ognuno di noi e tanti giovani qui presenti, ha vissuto su questa terra avendo nel cuore progetti e speranze che, qualche volta, non si realizzano. Allora che rimane? Rimangono alcune certezze, che non sono idee ma sono realtà, sono la sua e la nostra certezza. Rimane l’amore che Dio ha per ognuno di noi. Guardate il crocifisso qui dietro o quello sulla bara di Giacomo, ci riferisce che cos’è l’amore”.
Al termine della cerimonia gli amici dell’Erasmus, per ricordarlo, hanno letto, accompagnati dal pianoforte, una lettera della migliore amica di Giacomo che ora è in Giappone: “Da quando ho saputo quello che è successo, mi è entrato nella testa questo pezzo della colonna sonora del film ‘La Leggenda del Pianista sull’Oceano’, una melodia ripetitiva, quasi martellante che finisce con una dissonanza. La musica era una delle tante cose che ci legava, Giacomo. Non è possibile ho continuato a ripetermi. Quello che mi circonda mi suona incomprensibile. Sono quasi convinta di star dormendo, che tutto questo finirà prima o poi, è solo un incubo e poi mi sveglierò”.
E’ stata poi la volta delle parole di una rappresentante dei genitori, che ha letto una lettera a nome di tutti i presenti:”I figli non dovrebbero mai concludere la loro vita prima dei genitori. Come è accaduto a Giacomo, con l’inattendibile e prematura morte. Un ragazzo sereno, colto, pieno di vita, d’interessi e di impegni. Un ragazzo di rara sensibilità, sempre sorridente, tranquillo, serio ed onesto. In questo periodo, poi, particolarmente contento in quanto, dopo aver concluso brillantemente tutti gli esami, si era da poco recato all’estero con il programma Erasmus per adempiere all’ultimo dei doveri: la tesi di laurea. Non ne ha avuto il tempo. Un destino incredibile ce lo ha strappato troppo presto. Quando abbiamo appreso la tristissima notizia che ci ha stupefatto e scosso, ci siamo sentiti tutti genitori di Giacomo e abbiamo sentito tutti il grande e incolmabile vuoto che ci ha lasciato. E ci procura un enorme sofferenza perché Giacomo non smetterà mai di mancarci. Quando capita di perdere una persona cara come sei tu Giacomo, si vive impotenti una tragedia, alla tragedia si sopravvive con la fede, quella stessa fede che aiuterà la tua famiglia e noi tutti a vivere tenendoci dentro, in qualche modo, l’enorme vuoto lasciato dalla tua assenza”.
Infine le toccanti parole della mamma di Giacomo, Erminia Fidanza:”Chi è quella madre che non ha amore per i propri figli? Tutte ce l’abbiamo e io non ho fatto eccezione. Giacomo era il mio orgoglio. Quando dico che mio figlio era un uomo colto è perché lui credeva nella cultura e lo dico a tutti voi ragazzi, non sprecate l’opportunità che la vita ci dà. Giacomo mi ha dato in 23 anni tutto quello che una madre può avere dal proprio figlio. Me l’hanno dato anche Chiara, Flavia e Nicolai (suo marito ndr). Tutti mi dite che devo essere forte e che sono stata forte. Una madre non può assistere al funerale del proprio figlio, nessuna madre. Che dire, sono disperata. Credo di averlo scritto a tutti e scusatemi ma in questo luogo Santo ancora non riesco a capire ancora qual’è il disegno di Dio per me, per Giacomo, per Chiara, per Flavia, per Nicolai. Ma io so, e devo ringraziare don Sergio, che mi ha accolto come una figlia. Abbiamo chiesto il battesimo per tutti e tre, abbiamo avuto momenti di vicinanza e distacco ma questo non vuol dire nulla. Voglio ringraziare tutti. Quando Raffaela ha detto che Giacomo è il figlio di tutti, io ne sono convinta perché lui era presente, in tutto”
Mamma di Giacomo che ha voluto ringraziare l’intera città: “Ho detto a Paolo Calcinaro che sono fiera di essere cittadina di Fermo e lui deve essere fiero di essere il sindaco eletto, rappresentante di così tante persone che ci hanno dimostrato tanta vicinanza in un momento così difficile. Sono venuta qui solo perché non riesco a ringraziarvi uno ad uno“.
Erminia Fidanza che si è rivolta alla sue due figlie, ai ragazzi presenti e ai colleghi di lavoro anche del marito: “Ho detto tanti no, perché volevo che cresceste tutti e tre nel rigore morale. Ho sempre creduto nella cultura e l’Erasmus era un ampliamento, una crescita. La musica è un dono. C’è chi la suona e chi l’ascolta. Come la fede e non è facile. Devo ringraziare tutti voi. I mie collaboratori di studio qui presenti. Loro sanno quanto amore ho per loro e quanto loro dovranno averne per me. Giacomo non ci abbandona, non può abbandonarci, o non ce la faremo a superare questo momento. Ho visto anche tanti colleghi di Nicolai, sapete che lo chiamo per cognome, lo dico a tutti. Bisogna lavorare con serietà, non essere il primo della classe, ma farlo con serietà anche se non sempre abbiamo voglia ma dobbiamo essere bravi e competenti. Io oggi ho perso un figlio, don Sergio mi ha detto che devo pensare di averne tre, uno in cielo e due in terra, non ci sono ancora a questo punto. Ringrazio i colleghi di mio marito che gli sono stati vicino. Pregate per tutti noi“.
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Che il SIGNORE ti abbia in cielo con gli altri angeli
???
❤❤rip ❤❤
Che dire ,di fronte a tanto dolore .io personalmente mi ci sveglio anche la notte e penso ai genitori a giacomo e prego il signore che non ci sia mai piu un giovane ad avere questa sorte e nessun genitore a doverla vivere.a noi non ci resta altro che pregare per Giacomo per tutti i giovani che si aprono alla voglia di crescere ,per tutti i nostri giovani sparsi per il mondo e per i genitori di Giacomo.Un grosso abbraccio .
CHE DIO TI ACCOLGA TRA LE SUE BRACCIA MISERICORDIOSE E LA VERGINE MARIA TI STRINGA FORTE FORTE DENTRO AL SUO CUORE PIENO DI AMORE PER TE E PER TUTTA LA TUA FAMIGLIA❤❤❤RIP.
Prego Dio che dia la forza alla famiglia Nicolai di andare avanti