Il terremoto che non fa paura, gli inglesi e l’amore per Amandola: “It’s so beautiful here!”

di Andrea Braconi

Se da un lato sono i sindaci a certificare il ritorno dei turisti nell’entroterra, sia grazie all’imminente Pasqua che alla settima edizione della regata sul lago di San Ruffino, dall’altro basta girare per il centro di Amandola per capire – riprendendo il titolo del nostro pezzo precedente (leggi qui) – che il vento da queste parti è veramente cambiato.

Lo conferma il primo cittadino Adolfo Marinangeli, quando ci invita a fare una seria riflessione su quello che definisce “il turismo della solidarietà”, con tantissime persone che in questi mesi sono state vicine alle comunità colpite dal terremoto e che ricevendo delegazioni locali, degustando prodotti tipici e ammirando fotografie, hanno scelto di trascorrere proprio qui le loro vacanze.

E lo conferma anche l’incontro con due famiglie provenienti dall’Isola di Man, quella parte di Inghilterra “dove vedi sfrecciare moto che non immagineresti mai”, ci racconta uno di loro.

Famiglie che avevano conosciuto questa parte di Marche prima delle scosse del 24 agosto e che senza alcuna remore o fobia hanno deciso di tornare.

“It’s so beautiful here!”, ribadisce una della due attempate ma dinamiche lady. Un segnale importante, per una terra che non ha mai smesso di arrendersi. Nonostante il dramma vissuto. E nonostante i ritardi.


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