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La fusione tra comuni al centro del dibattito
a Francavilla d’Ete

FRANCAVILLA D'ETE - I due esperti hanno illustrato le normative e gli aspetti operativi di un eventuale fusione a due, tra Francavilla e Montegiorgio (facile da attuare) e a 4 con Monte San Pietrangeli, Rapagnano e Torre San Patrizio (più complicata da costruire)

Gianluca Giandomenico, Vicesindaco di Francavilla d’Ete

 

di Matteo Achilli

Il tema delle fusioni tra Comuni al centro dell’incontro dibattito promosso ieri sera dall’amministrazione comunale al teatro “Marconi”. Platea gremita, tanti i cittadini accorsi anche da Montegiorgio. Sono intervenuti Roberto Petrucci (consulente ANCI) e Claudio Piermattei (funzionario Enti Locali Regione Marche), in veste di moderatore Tiziano Zengarini. “Creiamo un Comune più forte e più ricco. Fusione: un’ipotesi da valutare” il titolo della serata. I due esperti hanno illustrato le normative e gli aspetti operativi di un eventuale fusione a due, tra Francavilla e Montegiorgio (facile da attuare) e a 4 con Monte San Pietrangeli, Rapagnano e Torre San Patrizio (più complicata da costruire). Il futuro dei piccoli comuni è sempre più in bilico, da qui lo sguardo a nuove opportunità di sviluppo.

“I trasferimenti statali sono più che dimezzati in 15 anni, stiamo vivendo un pericoloso calo demografico e siamo tra i paesi fermani con il più alto tasso di vecchiaia. Con questi dati siamo obbligati a fare delle riflessioni. Il nostro paese è sano, moderno ed efficiente ma ha il futuro a rischio e la domanda da porsi è la seguente: come sarà Francavilla tra 20 anni? Senza risorse l’autonomia è un concetto privo di significato, noi vogliamo sfruttare un’opportunità concessa dalla Costituzione e dalle leggi attuali e scrivere una nuova pagina di storia per la nostra comunità. Ma se questo nuovo percorso si farà lo dobbiamo intraprendere a braccetto con i nostri cittadini, altrimenti si rimane così e per gli anni a venire ci si affida alla fortuna. Noi proponiamo una alternativa seria, di sviluppo e senza perdere l’identità, ma la parola definitiva spetta alla cittadinanza”. Parole del vicesindaco Gianluca Giandomenico (foto) in chiusura di serata dopo le tante domande dei presenti.

Vediamo come funziona una eventuale fusione per incorporazione tra Francavilla e Montegiorgio, strada percorribile e attuabile in pochi mesi. Francavilla perderebbe il Sindaco (e il Consiglio Comunale) e diventerebbe Municipio con un pro sindaco, dei consiglieri municipali e un budget predefinito per preservare i servizi attuali (scuola, impianti sportivi…) inserito nello studio di fattibilità. Restano in paese gli uffici di supporto agli organi del Municipio, che avrà una sua autonomia e il diritto di veto su questioni importanti. Segreteria, finanze, ufficio tecnico e anagrafe passano a Montegiorgio, che allargherebbe il suo territorio comunale acquisendo prestigio a livello provinciale. Veniamo ai benefici. Il risparmio calcolato sugli organi di struttura è di 100 mila euro l’anno (da investire nel miglioramento dei servizi esistenti) e in più dallo Stato arriverebbero, rispetto ai trasferimenti ordinari, 835.000 Euro l’anno, che per 10 anni (come prevede la Legge) fanno oltre 8 milioni di euro. Sarebbe una bella boccata di ossigeno per rilanciare il nuovo territorio comunale.

Inoltre, il nuovo Comune di Montegiorgio avrà tanti vantaggi come lo sblocco delle assunzioni e la priorità nei bandi europei e in più acquisirebbe più peso politico nello scacchiere provinciale e regionale. Per avviare l’iter occorrono le deliberazioni dei rispettivi consigli comunali e poi istituire il referendum. Il sindaco Nicola Carolini: “Ogni anno le difficoltà ad amministrae aumentano – ha detto – in meno di dieci anni abbiamo cambiato radicalmente il volto di Francavilla avendo sempre bilanci in ordine. Ma le prospettive non sono rosee, i paesi sotto i mille abitanti non hanno futuro e saranno costretti ad unirsi, noi vogliamo giocare in anticipo e sfruttare i vantaggi economici per rilanciare il paese, ma saranno i cittadini a decidere il loro futuro”. Il progetto di fusione passerebbe alla storia dei due comuni e Montegiorgio, con gli incentivi che arriverebbero da Roma, tornerebbe ad essere la capitale della media valle del Tenna. Se son rose…


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