Obiettivo: realizzare azioni di contrasto al fenomeno dell’abbandono scolastico e sostegno a famiglie con bambini affetti da DSA. Oltre 90 bambini, di 6 classi delle terze elementari di 8 e 9 anni, parteciperanno a uno screening al fine di rilevare precocemente i casi a rischio Discalculia evolutiva, ovvero alunni che hanno difficoltà di calcolo. La parte scientifica del progetto è condotta dagli specialisti del Centro “L’Angolotondo” di Fermo, una struttura che si avvale di figure professionali specializzate in psicologia dello sviluppo, neuropsicologia, neuropsichiatria infantile, pedagogia clinica e pediatria.
“Nonostante un’istruzione adeguata, un’intelligenza nella norma e un ambiente culturale e familiare favorevole, molti bambini – spiegano i professionisti del Centro – presentano difficoltà nella lettura, scrittura e calcolo a causa di disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), che non consentono loro di raggiungere livelli di rendimento corrispondenti alle loro potenzialità cognitive. Quando gli insuccessi scolatici sono dovuti a problemi come la dislessia (difficoltà di lettura) o la discalculia (difficoltà di calcolo), il bambino generalmente matura un atteggiamento di rifiuto e di opposizione all’apprendimento, che in età adolescenziale potrebbe indurre l’abbandono scolastico e un sentimento di insicurezza anche nelle attività e nelle relazioni extrascolastiche”.
Un intervento e una diagnosi precoci, sottolineano gli specialisti, consentono di adottare tempestivamente metodologie didattiche e strumenti compensativi che facilitano l’apprendimento, riducendo il rischio che venga compromesso il percorso scolastico e che il bambino sviluppi difficoltà emotive e relazionali.
Da qui il progetto che prende il via in questi giorni all’Istituto comprensivo “Vincenzo Pagani” diretto dalla professoressa Andreina Mircoli, da sempre impegnato a superare le criticità dell’apprendimento e a promuovere la qualità della didattica. Nel primo incontro tra gli specialisti del centro “L’Angolotondo” e i docenti delle scuole interessate è stato programmato lo svolgimento dello screening e sono state offerte informazioni sulla metodologia da utilizzare e sulle attività da svolgere. Una volta avviato lo screening, i risultati delle prove saranno comunicati agli insegnanti affinché, sulla base di quanto emerso e della loro esperienza professionale, possano avviare un percorso mirato di potenziamento anche con l’utilizzo di strumenti specifici a favore di quei bambini che hanno manifestato difficoltà.
“Una prova di retest – chiariscono i professionisti – verificherà i risultati del percorso di potenziamento e consentirà di individuare quei bambini che dovessero risultare ancora a rischio di Discalculia, in modo che la famiglia possa richiedere una valutazione diagnostica più approfondita presso gli specialisti del servizio sanitario nazionale o presso i Centri accreditati”.
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