Parcheggi all’ex pronto soccorso:
Zerogradinipertutti e Aism
chiedono un incontro a Livini

FERMO - Le associazioni: "Da lì si può anche accedere all'ascensore che porta ai reparti dell'ospedale"

Alcuni esponenti della Zerogradinipertutti e dell’Aism

Dopo la segnalazione arrivata nei giorni scorsi (leggi l’articolo), le associazioni  Zerogradinipertutti e Aism (associazione italiana sclerosi multipla) vogliono un faccia a faccia con il direttore dell’Area Vasta 4, Licio Livini per “una definitiva soluzione”. Quello che chiedono le due associazioni formate da persone con disabilità? Semplice: poter riaccedere al piazzale davanti all’ex pronto soccorso dell’ospedale Murri di Fermo. Una richiesta, per loro, dalla doppia valenza: non girare all’infinito alla ricerca di un parcheggio e, soprattutto, poter posteggiare a pochi metri di distanza dall’ascensore che conduce all’ingresso del Murri. “Le associazioni Zerogradinipertutti e Aism (associazione italiana sclerosi multipla) – si legge nella missiva spedita a Livini e, per conoscenza anche al sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro – fanno richiesta di una ridefinizione dei parcheggi per disabili nell’area dell’ospedale Murri di Fermo. Si chiede di riaccedere al piazzale dell’ex pronto soccorso dove è possibile accedere all’ascensore che porta ai reparti dell’ospedale; spazio ora destinato ai pazienti oncologici. La richiesta si appella all’articolo 4 della Convenzione Onu del 2006 dove si dichiara l’Esigenza di Diritto della Disabilità. Diamo la nostra disponibilità per una definitiva soluzione. Pertanto formuliamo con la presente una richiesta di incontro”. E giù con la lista delle associazioni che sostengono quest’iniziativa: “La Uildm – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare – Sezione Ancona, la fondazione Dante Paladini onlus, la Aisla – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, la Croce azzurra di Porto San Giorgio, La voce del cuore per la chirurgia”. La Zerogradinipertutti ha in mano codici, regole e norme: “Il DM 236/1989 (prescrizioni tecniche) prevede al punto 8.2.3.: (legge 67 del03 marzo 2006  “Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”) prevede che nelle aree di parcheggio devono comunque essere previsti, nella misura minima di 1 ogni 50 o frazione di 50, posti auto di larghezza non inferiore a m 3,20, e riservati gratuitamente ai veicoli al servizio di persone disabili.”

Il direttore Av4, Licio Livini

Questo significa che se si sono 50 parcheggi, uno deve essere riservato ai disabili e 49 agli altri utenti. Se i parcheggi sono 30, uno deve essere riservato ai disabili e 29 agli altri. Se i parcheggi sono 80, due devono essere riservati ai disabili e 78 agli altri. Se i parcheggi sono 100, due devono essere riservati ai disabili e 98 agli altri. E così via.

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 13 dicembre 2006, con Ratifica parlamento italiano 18 del 3 marzo 2009, all’articolo 9 – Accessibilità, dispone che: “Al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita, gli Stati Parti adottano misure adeguate a garantire alle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri, l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o forniti al pubblico, sia nelle aree urbane che in quelle rurali. Queste misure, che includono l’identificazione e l’eliminazione di ostacoli e barriere all’accessibilità, si applicano, tra l’altro, a edifici, viabilità, trasporti e altre strutture interne ed esterne, comprese scuole, alloggi, strutture sanitarie e luoghi di lavoro.

Il piazzale davanti all’ex pronto soccorso

E all’articolo 4, sugli obblighi generali, sostiene che gli Stati Parti si impegnano a garantire e promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali per tutte le persone con disabilità senza discriminazioni di alcun tipo sulla base della disabilità. A tal fine, gli Stati Parti si impegnano ad adottare tutte le misure legislative, amministrative e di altra natura adeguate ad attuare i diritti riconosciuti nella presente Convenzione e ad adottare tutte le misure, incluse quelle legislative, idonee a modificare o ad abrogare qualsiasi legge, regolamento, consuetudine e pratica vigente che costituisca una discriminazione nei confronti di persone con disabilità”.

‘Lasciateci rientrare nel piazzale dell’ospedale’: l’appello dei disabili

 


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