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Commercio, Porto San Giorgio a Sinistra difende Loira: “Chiara la volontà politica, responsabilità tecniche”

PORTO SAN GIORGIO - Dopo la Minnetti anche la lista che sostiene il sindaco uscente a difesa dell'operato dell'Amministrazione

“L’accusa rivolta al sindaco Loira e alla sua coalizione di non avere a cuore le sorti del commercio sangiorgese è diventata il mantra di buona parte degli altri candidati. Se i negozi chiudono, è colpa di Loira. Se in certi periodi freddi dell’inverno non si vedono molte persone per le vie della città, è colpa di Loira. Si fa astrazione dal contesto economico generale, dalle abitudini mutate di chi acquista, dal livello degli affitti dei locali, dai fattori climatici, eccetera”. Dopo le accuse di Andrea Agostini sulla chiusura dell’ufficio commercio (leggi qui) e l’immediata replica della consigliera uscente di maggioranza Daniela Minnetti (leggi qui), arriva a sostegno del sindaco di Porto San Giorgio la lista Porto San Giorgio a Sinistra.

“Quello che è certo è che in questi anni il commercio è stato sostenuto in vari modi: nel fissare il livello delle tasse, si è cercato sempre di contemperare le esigenze delle famiglie con quelle delle imprese commerciali; sul piano dei lavori pubblici, sono state realizzate opere che cercano di rendere più attraente e accogliente la città e rappresentano un aiuto strutturale alle attività economiche; sono stati poi organizzati numerosi eventi turistici, culturali e sportivi che hanno richiamato persone. Sono naturalmente da implementare forme di sostegno a chi apre nuove attività e proposte concrete in tal senso vengono avanzate nel programma della coalizione che sostiene Loira.

La polemica sulla questione del commercio arriva a toccare il funzionamento della macchina comunale. Di certo non può essere giustificabile il fatto di tenere chiusi gli uffici del commercio, pur in presenza di evidenti carenze di personale. Questo, tuttavia, non ha niente a che vedere con la volontà politica dell’attuale Amministrazione, la quale, con i fatti e non con le parole, dà risposte ai problemi che affliggono gli esercizi commerciali. Piuttosto bisognerebbe distinguere, all’interno del Comune, le responsabilità politiche degli amministratori da quelle professionali del personale tecnico: chi fa politica deve indicare una strada da percorrere e chi lavora nella macchina comunale deve trovare i modi e i mezzi per attuarla, fornendo allo stesso tempo consigli e un quadro complessivo delle criticità. Va sfatato il mito per cui il politico deve essere anche un “tecnico”: nella recente storia italiana i “tecnici” hanno dimostrato di essere i fautori della peggiore politica, quella che ha acuito i problemi della gente; il politico non deve confondersi con il “tecnico”, ma deve saper utilizzare le capacità di quest’ultimo per il perseguimento di determinati fini.

In questi cinque anni la volontà politica è stata sempre quella di tenere aperti gli uffici ed è pertanto un dovere dirigenziale quello di trovare i modi più giusti perché ciò avvenga.

La politica deve anche curarsi dell’organizzazione, perché – è quasi banale dirlo – senza una buona organizzazione il miglior programma politico rischia di rimanere sulla carta. Perciò c’è bisogno di mettere gli uomini giusti al posto giusto, in base alle loro competenze e motivazioni, mettendo da parte chi ostacola il buon funzionamento dell’ente comunale, perché gli interessi del cittadino-utente non siano lesi, ma soddisfatti in tempi certi. I nuovi decreti in via di approvazione da parte del governo aiuteranno l’Amministrazione ad adottare le giuste anche se dolorose soluzioni.

In presenza di una buona organizzazione tutti i ‘tecnici’ sono in grado di dare il meglio di sé. Ciò dovrà essere garantito dalla futura Amministrazione e potrà essere fatto soprattutto da coloro i quali in questi anni hanno avuto modo di conoscere il funzionamento della macchina comunale. Anche in ciò la continuità sarà sicuramente un valore aggiunto”.


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