La Primaria di Cascinare e l’allegra ludoteca di voci, ritmi, colori e forme

SANT’ELPIDIO A MARE - Un interessante progetto che ha visto la presenza anche delle artiste Mus-e Lucia De Angelis e Stefania Pietrani

“Dalla finestra”: è questa la tematizzazione che le insegnanti della classe III della Scuola Primaria “San Giovanni Bosco” di Cascinare (Isc di Sant’Elpidio a Mare), coadiuvate dalle artiste Mus-e Lucia De Angelis e Stefania Pietrani, hanno sviluppato in questo primo anno di cooperazione con Erasmus +, nel corso del corrente anno scolastico.

Le artiste hanno lavorato con i bambini, da febbraio a metà maggio attraverso l’arte visivo-sensoriale e la musica. Il risultato è stata l’organizzazione di una “Lezione aperta”, proposta nella sala pubblica di Castellano, che ha visto la partecipazione sinergica di tutte le insegnanti, delle artiste, delle famiglie, e dei loro bambini, del sindaco Alessio Terrenzi, insieme all’assessore Stefania Torresi, del dirigente Giocondo Teodori e della dottoressa Silvia Cardia, sua più stretta collaboratrice, nonché del direttivo Mus-e Fermo nelle persone di Carlo Pagliacci e Tiziana Petti.

L’interazione tra tutti i presenti ha fatto da filo conduttore: una ludoteca di voci, ritmi, colori, forme, dove è prevalsa l’allegria, la sinergia e il sentirsi “gruppo” che si è lasciato trascinare e coinvolgere. Eppure, anche se difficilmente lo si può credere, si può anche giocare ad un saggio finale e con Mus- tutto è possibile: questa è l’anima della “lezione aperta”, affinché si crei, così come dicono il responsabile di Mus-e Fermo e le autorità intervenute, comunione d’intenti tra scuola, famiglia e i soggetti co-educanti.

Due sono state le performance di “voluta improvvisazione”. In un primo momento, divisi in gruppo, piccoli e grandi hanno impostato dei ritmi attraverso il corpo, guidati dall’artista musicale, mentre altri, lasciati liberamente , hanno seguito la successione di tali eventi sonori, dando forma e colore al ritmo ed alle proprie emozioni attraverso il segno grafico.

In un crescendo “d’intenta improvvisazione”, il segno è diventato disegno e il ritmo è diventato costruzione melodica. Tutti i presenti si sono alternati tra l’intonare una canzone con il nome di ciascun alunno, secondo ritmi e tempi stabiliti dall’artista e il disegnare su fogli di acetato il volto dell’altro nelle sue espressioni o nella parte del volto scelta.

Lo spazio è diventato “un paesaggio vitale d’identità comuni” poiché si è colorato, si è animato di più presenze, a volte anche diverse fra loro, nel quale ci si è potuti conoscere una finestra, cioè, che si è aperta nel cuore e nel pensiero, perché in grado di esaltare e di riconoscere la profonda dignità di ogni persona umana nell’incontro con l’altro da sé.


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