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Erosione, la proposta dei comuni: “Recuperare sabbie, ciottoli e ghiaie di fiume, intrappolati nelle briglie”

PORTO SANT'ELPIDIO - Lo stesso materiale, prelevato dalle briglie fluviali potrà essere utilizzato per realizzare o ripristinare dune nelle aree inedificate del litorale

 

Si è tenuto ieri, 31 maggio, nella sede della Regione Marche ad Ancona  un incontro tra l’assessore regionale ai Parchi e Riserve Naturali e Difesa del suolo e della costa Angelo Sciapichetti e l’Assessore all’Urbanistica, Ambiente, Difesa della Costa del Comune di Porto Sant’Elpidio Annalinda Pasquali, l’Assessore all’Ambiente del Comune di San Benedetto del Tronto Andrea Traini e il Presidente del Comitato d’Indirizzo della Riserva Naturale Regionale Sentina Ruggero latini.
L’incontro fa seguito alla precedente comunicazione inviata a firma congiunta dal Sindaco Pasqualino Piunti e dal Presidente della Riserva Sentina per la condivisione di uno studio di fattibilità di interventi per arginare la grave erosione costiera della Riserva Sentina che analogamente accomuna anche il tratto di litorale ricompreso tra i Fiumi Chienti e Tenna.

Gli amministratori degli enti locali, affiancati dai propri funzionari e tecnici, hanno esposto le urgenti situazioni di arretramento della linea di costa e presentato un’idea innovativa e sostenibile dal punto di vista ambientale, consistente nel recupero di sabbie, ciottoli e ghiaie di fiume, intrappolate nelle briglie realizzate negli ultimi decenni, per effettuare un intervento di ripascimento lungo le coste, il tutto sostenuto dalla collocazione sul fondale marino di tubolari in geo-tessuto riempiti di inerti, disposti parallelamente alla linea di costa. Lo stesso materiale, prelevato dalle briglie fluviali potrà essere utilizzato per realizzare o ripristinare dune nelle aree inedificate del litorale. L’intervento, nella sua pur evidente complessità, costituisce una novità assoluta tra gli interventi di difesa realizzati finora lungo la costa marchigiana, il tutto ad un costo stimato pari al 50% di quanto di solito speso per la realizzazione di barriere rigide emerse e/o soffolte.
La proposta ha trovato l’interesse dell’Assessore regionale e dei suoi tecnici. Essi hanno tenuto a precisare che al momento la Regione non può sostenere l’intervento, ma l’opera ha le caratteristiche per essere valutata positivamente dal Ministero dell’Ambente che gestisce i fondi della (cosiddetta) legge “Italia Sicura”.
Quindi l’accordo raggiunto è quello di sottoscrivere un protocollo d’intesa tra i tre enti per la definizione di un progetto da candidare ai fondi nazionali e fare fronte comune per risolvere la questione in tempi brevi.
Tutte le parti hanno espresso la propria soddisfazione per il risultato raggiunto, che rappresenta il punto di partenza di un percorso molto impegnativo soprattutto per le amministrazioni comunali .


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